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Durante un interessante quanto amichevole incontro a Milano, lo staff della Borile&Co S.r.l. – ovvero il presidente Umberto Borile in società con la famiglia milanese Bassi, col giovane Alberto Bassi in funzione di amministratore delegato - ci ha illustrato le novità e le strategie della piccola azienda artigianale padovana per il biennio 2014 e 2015. Notizie positive, anticipiamo, anche se con qualche contrattempo tecnico non certo addebitabile a Umberto Borile e ai suoi collaboratori.
Si è iniziato parlando dei buoni risultati di vendite ottenuti dalla simpaticissima Multiuso 230, la piccola tuttofare inventata dall’estroso Umberto che, tra l’altro, ha confessato di sottoporre continuamente a ogni genere di torturare e strapazzi la sua moto personale, cercando di rompere un motore che pare tetragono a qualunque maltrattamento. Come del resto nessun inconveniente è stato riscontrato tra le moto fino ad ora vendute, che nel periodo novembre 2012-dicembre 2013 in Italia sono state una sessantina, 44 delle quali risultano immatricolate l’anno scorso: il che pone la piccola Borile al 10° posto nel suo segmento, e davanti ad alcuni marchi storici come Moto Morini, Bimota, Honda Montesa, Victory e altri, nella classifica assoluta delle vendite.
Ma di Multiuso ne sono state vendute 120 anche all’estero, dove peraltro sono in programma sostanziosi investimenti per quest’anno e per il 2015, in particolare nel Far East (Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Singapore, Malaysia, Taiwan, Hong Kong, Thailandia, Filippine, Indonesia) - attraverso un nuovo distributore recentemente nominato, che ha già deciso di produrre le moto in loco – ma anche in Brasile, Germania e centro Europa. E perfino in Nuova Caledonia, isoletta francese a 1.500 km dall’Australia, che ne ha già ricevuto qualche esemplare.
Quest’anno la Borile&Co S.r.l. prevede di vendere dalle 500 alle 700 moto, 150 delle quali in Italia, mentre per il 2015 la previsione è di un migliaio di pezzi.
E la B450 Scrambler, che noi di Moto.it abbiamo provato lo scorso aprile? Beh, l’operazione Scrambler purtroppo al momento è in stand-by, e non certo a causa di Borile. Ricorderete certamente che questa evocativa monocilindrica stile vintage ispirata all’omonima Ducati è nata con l’entusiastico beneplacito della Ducati stessa, e specialmente dell’allora amministratore delegato Gabriele Del Torchio. Il quale acconsentì di buon grado a fornire a Umberto Borile cilindri e testate posteriori del bicilindrico Desmodue 1100 raffreddato ad aria utilizzato sulle Monster, da piazzare sul basamento che Umberto ed il noto tecnico modenese Francesco Villa avevano progettato. L’accordo venne stipulato prima dell’acquisizione di Ducati da parte di Audi. Purtroppo, però, la nuova proprietà dimostrò un interesse scarsissimo, se non addirittura nullo, per questa operazione, e lo fece alzando i prezzi del materiale promesso a livelli proibitivi: sarà perché qualcuno a Borgo Panigale avrà pensato che tutto sommato rilanciare un monocilindrico Ducati potrebbe essere una buona idea, nonostante a suo tempo la cosa sia stata decisamente negata? Chissà….
Allo stato attuale, insomma, Umberto Borile si sta dando da fare per trovare una valida alternativa per poter dar vita alla sua Scrambler, come del resto spiega al nostro Nico Cereghini nella nostra esclusiva intervista video.
Ma non è tutto. Umberto Borile ha ricevuto parecchie richieste di realizzare anche una Multiuso 350, cosa che ovviamente lo ha motivato a mille, tanto da acquistare una Suzuki DR350S usata, il cui motore – un robusto monocilindrico monoalbero raffreddato ad aria, utilizzato com’è noto anche dalla Beta sulla Alp 4.0 – rappresenta un’ottima soluzione in quanto a prestazioni ed affidabilità. Il prototipo è già in avanzata fase di allestimento, con una ciclistica basilarmente simile a quella già esistente, ma per forza di cose sostanziosamente ridimensionata e con sospensioni differenti: ricordiamo, infatti, che le Multiuso attuali posteriormente montano una coppia di ammortizzatori ciclistici da downhill, affiancati sotto la sella, in posizione molto inclinata.
Che altro dire, un in bocca al lupo a Umberto Borile e ai suoi appassionati soci. Con la speranza che la loro piccola azienda veda confermati i programmi previsti.