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E' stato il neo presidente esecutivo Massimo Tiraboschi, subentrato al fondatore Alberto Bombassei, a presiedere il Consiglio di amministrazione di Brembo SpA che ha approvato i risultati finanziari nel 2021.
Un anno positivo per il gruppo bergamasco, che nel corso del 2021 ha visto perfezionare le acquisizioni della danese SBS Friction (con effetto 1 gennaio) e della spagnola J.Juan (dal primo novembre 2021) che ha ampliato l'offerta di sistemi frenanti ad alto contenuto tecnologico in quello che è per Brembo il mercato strategico delle due ruote.
Il fatturato al 31 dicembre è stato di 2.777,6 milioni di euro, in crescita del 25,8% rispetto all'anno precedente - particolarmente condizionato dalla pandemia – e in aumento anche rispetto al 2019: +7,2%.
Senza considerare l'apporto di SBS e J.Juan l'incremento sarebbe del 24,5%. A parità di cambi valutari e di perimetro, precisa Brembo, i ricavi segnano un incremento del 25% rispetto all'anno precedente.
Le vendite sono aumentate in tutte le aree geografiche, con l'Italia a +31,1%, la Germania cresciuta del 24,6%, la Francia del 15,1% e il Regno Unito del 17,7%.
Nei paesi extra europei, l’India è in crescita del 28,2%, la Cina del 28,8% e il Giappone chiude a +12,1% .Il Sudamerica cresce del 22,0%, il Nord America (con USA, Canada e Messico) aumenta del 25,2%.
Passando ai segmenti di mercato, le vendite di applicazioni per auto sono aumentate del 22,1%, i veicoli commerciali del 26,3%, mentre il settore delle competizioni è cresciuto del 22,7%.
Prestazione ancora superiore per il segmento dei motocicli i cui ricavi sono incrementati del 55,2%, di un +42,6% a parità di perimetro di consolidamento.
I collaboratori in forza a fine 2021 sono 12.225, ovvero 1.186 persone in più rispetto all’anno precedente (erano 11.039), di cui 106 di SBS Friction e 570 del Gruppo J.Juan.
Da ultimo, il margine operativo lordo ammonta a 502,7 milioni di euro, ovvero è il 18% dei ricavi. Rispetto ai 388,7 milioni del 2020, che valeva il 17,6% dei ricavi, c'è stato un incremento del 29,3%.
L'utile netto è passato da 136,5 a 215,5 milioni di euro (+58%), mentre l'indebitamento finanziario netto è diminuito di 71,5 milioni di euro scendendo da 483,3 a 411,8 milioni.
Gli investimenti netti sono stati di 236,2 milioni, pari all'8,5% del fatturato ed è stato proposto un dividendo per azione di 0,27 euro.