Buon compleanno, Jeremy McGrath!

Buon compleanno, Jeremy McGrath!
Festeggiamo (in ritardo) “the King of Supercross” ripercorrendone in breve la sensazionale carriera
25 novembre 2015

19 Novembre 1971, San Francisco California: 44 anni fa nasceva the King of Supercross Jeremy McGrath. Un pilota che da solo, e nel giro di pochi anni, ha piazzato il Supercross sulla mappa degli sport motoristici americani, trasformandolo da brutto anatroccolo a cigno inseguito da sponsor e media. Prima del “Mac” il Supercross non era considerato uno sport mainstream, ma grazie alle vittorie, al carisma e allo stile inconfondibile del pilota californiano il Supercross, e di conseguenza il Motocross, si sono imposti all’attenzione anche di chi in USA non aveva una moto da cross o comunque non seguiva le gare.

La storia agonistica la conosciamo probabilmente tutti: avvicinatosi al BMX sulle strade di San Francisco da bambino, Jeremy si è poi trasferito in Southern California dove ha iniziato a dominare la scena locale. Il passaggio alle moto, a 15 anni, è stato indolore. Anzi, non solo le vittorie sono arrivate subito, ma Jeremy ha cambiato immediatamente lo stile di guida introducendo alcune tecniche tipiche del BMX. La più famosa era la sua capacità di mantenersi basso sui salti utilizzando braccia e gambe per assorbire la rampa riducendo l’altezza ma non la velocità del lancio. In pratica una mossa che anticipava di una decina d’anni la tecnica dello “scrub” che ha reso poi famoso James Stewart.

Ma il Mac non ha solo cambiato lo stile di guida in pista e frantumato ogni record di vittorie indoor (che resta ancora imbattuto con 7 titoli Supercross e 72 main event nella classe 250 – il corrispondente dell’attuale 450 a quattro tempi). McGrath ha di fatto inventato il Freestyle Motocross grazie al suo Nac-Nac e al Superman, due figure che ha creato per celebrare sulla finish line ma che hanno dato la scintilla iniziale per la nascita di uno dei più famosi e riconoscibili fenomeni a due ruote al mondo.

Con McGrath sono arrivati anche grandi sponsor nel settore che prima nemmeno ci pensavano ad associare il proprio nome al mondo delle moto, per loro infatti esisteva solo la NASCAR. Parlo della birra Bud Light o del colosso delle telecomunicazioni 1-800-Collect. E Jeremy mi risulta sia stato anche il primo a firmare un videogioco di Supercross (Jeremy McGrath Supercross 98 per Playstation) oltre ad essere tra i primi a scrivere una autobiografia, il famoso “Wide Open: A Life In Supercross”.

E come dimenticare le sue scelte di abbigliamento e scritte sui pantaloni in base alla gara? O i caschi personalizzati che sfoderava ogni anno alla finale di Las Vegas? 

Jeremy McGrath, che si è ritirato dalle corse alla fine del 2002 dopo un brutto incidente mentre si preparava alla stagione Supercross in sella ad una KTM SX250, ha continuato a fare apparizioni sia nel Supercross che nella AMA Supermoto. È stato introdotto nella AMA Motorcycle Hall Of Fame nel 2003 e da qualche anno corre in auto nelle categorie Trophy Trucks.

Quasi esattamente un anno fa ha destato scalpore l’annuncio di un suo ritorno alla Kawasaki come brand ambassador dopo anni passati alla Honda.

Foto: Ambrosioni

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