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E' stata esposta all'ultima edizione di Eicma conquistando un certo interesse. Curioso il nome, Bylot tratto dal vocabolario monzese ma con l'esotica “y” al posto dell'originale lettera “i”, e soprattutto curiosa la sua impostazione. Una fuoristrada che guarda alle moto da Regolarità di una quarantina di anni fa ma che lo fa con un attuale motore di derivazione pit-bike.
La Bylot Six Days 175, ideata e costruita su ordinazione da Enrico Farina, ha ora un'erede elettrica. L'idea è tutt'altro che peregrina perché lo sviluppo più immediato e concreto della moto elettrica, secondo molti addetti ai lavori, è proprio nel fuoristrada. Per una questione di facilità di gestione della potenza, del raggio d'azione e prima ancora per il minore impatto ambientale di questa soluzione tecnologica che permetterebbe di superare i molti vincoli e divieti che ovunque penalizzano la moto.
Nell'operazione, Farina ha coinvolto la svizzera Quantya che fornirà uno speciale telaio, la parte elettronica e il pacco batteria agli ioni di litio in grado di offrire un'autonomia di 80 chilometri. Il motore sarà un efficiente brushless, è con le spazzole sulla Quantya, i freni saranno a disco e le gomme semi stradali. Verrà approntata anche una versione utility dedicata al soccorso alpino. Nel frattempo è stato approntato un prototipo rivestendo una Quantya Evo1 Strada secondo il look della Bylot Six Days. E quindi serbatoio, parafanghi, borsa porta attrezzi in pelle e porta numero sono in stile Regolarità, a cui si aggiungono il rivestimento mimetico della sella, con i colori dell'esercito elvetico, e la pala d'ordinanza fissata lateralmente. L'allestimento è piaciuto alla Quantya che sta definendo la possibilità di proporre questo kit estetico.
La Quanty by Bylot monta un motore Axial Gap da 8,5 kW con coppia di 31,5 Nm. L'autonomia va da 30 a 150 minuti a seconda della potenza utilizzata, per una velocità compresa fra i 50 e gli 80 km/h. La ricarica delle batterie richiede due ore circa e i cicli garantiti sono 1.000. La trasmissione primaria è a cinghia e la finale a catena. La moto pesa 95 kg, ha ruota anteriore da 21” e posteriore da 18”, frenate da dischi da 260 e 200 mm rispettivamente. Forcella rovesciata Marzocchi da 40 e ammortizzatore Sachs completano la ciclistica.
Maurizio Gissi