Can-Am Pulse e Origin: foto, caratteristiche e prezzi delle nuove elettriche BRP

Tolti i veli sulle elettriche che rilanciano il marchio Can-Am tra le moto e che presto arriveranno anche in Europa con soluzioni originali e "smart", facilità d'uso e tecnologia
22 agosto 2024

Dopo aver seguito la web serie dedicata alla loro genesi, è arrivato finalmente il momento di conoscerle nel dettaglio. Can-Am ha svelato tutti i dettagli delle nuove Pulse e Origin, le due motociclette elettriche che segnano il ritorno (in grande stile) nelle due ruote del marchio canadese del gruppo BRP. Vi abbiamo già ricordato la storia di Can-Am e la rilevanza che ha avuto tra le moto perlomeno per un breve periodo di tempo. Oggi si apre ufficialmente il nuovo capitolo. Se sarà luminoso o meno lo sapremo soltanto fra qualche anno, di certo al momento parla la lingua dell'innovazione.

E allora guardiamole e conosciamole queste due nuove moto elettriche che già nell'aspetto rifuggono gli stereotipi e le classificazioni di genere. Dalle foto non si riesce a capirne le effettive dimensioni, ma gli uomini Can-Am dicono che sono moto compatte ma non minuscole, pensate principalmente per chi si muove dentro e fuori città e adatte ad ogni livello di esperienze con un occhio di riguardo per chi comincia. Proprio questo punto è stato al centro di una progettazione che ha posto il rider e la sua esperienza di guida al centro di tutto. Al motto "Ditch the norm" (Abbandona la normalità) si sono focalizzati su tre pilastri: "exciting, clever and friendly". Tradotto in soldoni, le moto dovevano essere divertenti ed eccitanti nella guida ma anche intelligenti e pratiche e molto amichevoli nell'approccio.

Il risultato sono due modelli che, come da tempo previsto e annunciato, condividono la piattaforma tecnica ma offrono due interpretazioni divergenti. Da un lato c'è la Pulse che è una stradale pensata soprattutto per i commuter, dall'altro la Origin che invece è una dual-purpose con un assetto da fuoristrada per chi, tornato dal lavoro, magari vuole proseguire su qualche trail.

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Una nuova piattaforma

La parte in comune vede un motore sviluppato dalla Rotax (sempre di BRP) in Austria con 47 CV (ovvero i canonici 35 kW) ma disponibile chiaramente anche in versione da 11 kW. Non c'è il cambio, ma è presente la retromarcia e c'è ovviamente anche la rigenerazione. Questa tra l'altro è molto particolare perché è sia "passiva", ovvero in rilascio ricarica le batterie, sia "attiva" ovvero ruotando al contrario la manopola dell'acceleratore si ha un maggior freno motore e una maggiore rigenerazione. Entrambe le modalità sono però personalizzabili in base alle proprie preferenze.

La batteria è elemento centrale del progetto in tutti i sensi e lo si percepisce dal design che l'ha letteralmente evidenziata di giallo fluo. Si tratta di un pacco da 8,9 kWh che viene assemblato direttamente da Can-Am nel Quebec. Una scelta particolare di dimensionamento che sta decisamente al di sopra di quello dei mezzi più urbani ma al di sotto delle maxi della categoria che puntano al turismo. La grande particolarità di questa batteria e di tutto il sistema propulsivo, però, è il raffreddamento a liquido una soluzione quasi inedita nel settore moto che consente di mantenere sempre le batterie alla corretta temperatura. I vantaggi ci sono sia durante l'utilizzo in quanto vengono evitati possibili cali di prestazione sia in fase di ricarica con prestazioni costanti e prevedibili e con la possibilità di fare più ricariche ravvicinate senza timore di surriscaldamenti. Inoltre la vita della batteria dovrebbe durare più a lungo proprio perché meno stressata dalle temperature. Il caricabatterie è da 6,6 kW e funziona sia con livello 1 sia livello 2. I tempi di ricarica sono dell'ordine di 50 minuti per il classico 20-80% con la Tipo2, di 3 ore e 10 minuti con la normale presa.

Altro elemento in comune dei modelli e decisamente originale è la trasmissione finale con quello che gli americani chiamano "chaincase". La catena lavora all'interno di un carter protetta dagli agenti esterni e dall'usura, con un tenditore automatico e "insonorizzata" per non interferire con il piacere del silenzio elettrico. Questo aiuta a prolungare gli intervalli di manutenzione che dovrebbero essere a 8.000 chilometri il primo e ogni 16.000 chilometri i successivi.

Entrambe le moto sono dotate di una strumentazione di dimensioni ragguardevoli: un touchscreen da ben 10,25" con aggiornamenti via wi-fi, Apple carplay e collegamento tramite bluetooth alla applicazione BRP Go!. Lo smartphone può essere comodamente stivato in un apposito vano da 1,7 litri dotato di presa USB.

Infine un altro elemento comune e originale è fornito dal "LinQ nano attachment system" ovvero un sistema che sembra molto intelligente per agganciare accessori e bagagli senza bisogno di installare ulteriori telaietti e senza l'uso di attrezzi. Questi piccoli ganci sono presenti in zona faro, sul "serbatoio" e sul codino. Ci ripromettiamo di studiarli meglio quando proveremo la moto.

Can-Am Pulse

Passiamo dunque a vedere i dettagli della Pulse, ovvero la stradale. Come dicevamo è una moto orientata alla facilità di guida e alla maneggevolezza con ruote entrambe di 17" gommate Dunlop Sportmax GPR-300. Le prestazioni però non sono affatto da sottovalutare perché si parla di uno 0-100 km/h in 3,8 secondi. La velocità massima è limitata a 129 km/h. L'autonomia dichiarata è di 130 km in uso combinato e 160 km in uso cittadino. Dati che se verificati ci restituiscono un sistema piuttosto efficiente. Si può scegliere tra quattro riding mode (Normal, Eco, Rain e Sport+), ci sono sia ABS sia controllo di trazione, la forcella è un'unità KYB da 41 mm non regolabile, l'ammortizzatore è un Sachs con registro del precarico. I freni sono J.Juan con pinza a doppio pistoncino e disco da 320 mm davanti e singolo pistoncino con disco da 240 mm dietro. La seduta si trova a soli 78,5 cm e il peso è di 177 kg. La Can-Am Pulse arriverà nei prossimi mesi in due allestimenti. Quello base prevede una colorazione bianca ed un prezzo di 16.999 euro ai quali aggiungere 600 euro per la colorazione "Carbon Black". L'allestimento '73 invece è più ricco, prevede una copertura per la moto, luci LED distintive, uno spoiler anteriore, strisce per le ruote, vernice Sterling Silver e un badge '73 il tutto per 18.999 euro.

Can-Am Origin

Look più adventure per la Origin che, però, non è da considerarsi una vera e proprio enduro ma un'autentica dual che con comodità e praticità ci può portare un po' ovunque. Le differenze con la Pulse non sono solo ciclistiche ma anche di dotazione. Si notano le ruote a raggi da 21 e 18 con pneumatici Dunlop D605 e una forcella KYB più grande da 43 mm abbinata ad un ammortizzatore sempre KYB HPG completamente regolabile, ciascuno con ben 25 cm di escursione. L'altezza da terra cresce fino a 274 mm, ma aumenta anche l'altezza della sella a 86 cm. Cresce anche il peso di dieci chili (187 kg dichiarati) che assieme alle ruote maggiori e alla posizione del pilota contribuisce di certo ad un risultato meno brillante sul piano dell'autonomia. Vengono dichiarati 115 km nell'uso combinato e 145 km in quello cittadino. Leggermente più lenta anche l'accelerazione che fa segnare comunque un 4,3 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Sempre 129 km/h invece per la velocità massima. Rispetto alla Pulse, però, ci sono più modalità di guida, ben sei perché si aggiungono Off Road e Off Road+. Sia ABS sia controllo di trazione sono disinseribili. Come per la Pulse anche per la Origin c'è un modello standard bianco proposto a 17.599 euro con variante "carbon black" a 600 euro in più al quale si aggiunge l'allestimento '73 che per 19.499 euro aggiunge parabrezza, luci a led aggiuntive, telo coprimoto, badge, strisce colorate sulle ruote e verniciatura Sterling Silver.

Le vedremo ad EICMA, le proveremo prima!

Can-Am ha intenzione di mostrare al pubblico europeo le sue grandi novità e quindi è attesa ai prossimi saloni invernali. Pulse e Origin saranno poi distribuite presso la rete vendita che conta già centocinquanta rivenditori in tutta Europa con l'obiettivo ovviamente di allargare il numero di concessionarie per coprire maggiormente il territorio. Le moto verranno subito proposte con un nutrito catalogo di accessori specifici (ce ne sono già 25 pronti) e sono dunque attese sulle nostre strade all'inizio del 2025. Noi però avremo l'opportunità di provarle in anteprima a brevissimo e vi racconteremo tutto su di loro.

Conclusione

Originali nell'approccio alla progettazione e nel risultato finale, gli uomini Can-Am si sono concentrati su moto dalle prestazioni umane e c'è un motivo. Secondo le loro valutazioni almeno il 50% degli acquirenti sarà alla prima esperienza. Il mercato elettrico in questo momento è in difficoltà ma quando riprenderà loro vogliono farsi trovare pronti con una proposta allettante per ogni tipo di esperienza e non solo per chi è già esperto. Per questo hanno cercato di mantenere leggerezza e tempi di ricarica ridotti con la conseguenza di scegliere un pacco batteria che non è dei più grandi deludendo forse chi si aspettava una capacità record o almeno tra le più capienti sul mercato. La loro stima sui chilometri percorsi giornalmente dai commuter in America come in Europa confortano la loro scelta: insomma non hanno pensato al turismo ma all'uso quotidiano. Eppure Pulse e Origin hanno diverse soluzioni pratiche e "clever" che potrebbero essere apprezzate soprattutto da chi è esperto ed esigente. A tutti offrono sicuramente agilità, scatto e appunto alcune soluzioni brillanti per non parlare del raffreddamento a liquido. Questo però ha portato probabilmente un po' in alto i costi... Per il nostro mercato il prezzo di listino è di quelli importanti, ma il rapporto con quello che è il guadagno medio di un lavoratore americano è un po' diverso. La base tecnica in ogni caso sembra essere molto interessante e non ci stupiremmo che Rotax decidesse un domani di metterla sul mercato per altri costruttori (interrogati non hanno confermato ma neppure escluso l'eventualità).