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Il caos normativo che da mesi riguarda l'utilizzo degli autovelox, tra regolamenti vecchi e nuovi, dispositivi "approvati" ma non "omologati" ha scatenato una serie di ricorsi, che continua ad alimentare polemiche e denunce anche durante l'estate. Dopo le proteste e il fenomeno Fleximan la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sentenza di Treviso, ma come non ricordare anche il caso di Cadoneghe.
Ma quindi, a che punto siamo? Come si stanno muovendo le associazioni e cosa sta succedendo in Italia? Ora lo spiegiamo.
L'associazione "Altvelox" ha presentato una denuncia contro il sindaco, l'assessore competente e la Polizia locale di Giacciano con Baruchella, un comune della provincia di Rovigo, accusandoli di aver accumulato oltre un milione e mezzo di euro nel 2023 grazie alle multe per eccesso di velocità lungo la strada regionale 482 "Alto Polesana". Anche il prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, è stato coinvolto nella denuncia.
Secondo Altvelox, le istituzioni locali avrebbero contribuito all'installazione e all'uso di un autovelox in un comune di soli 2.000 abitanti, lungo una strada ampia e sicura, con un limite di velocità di 50 km/h. L'associazione sottolinea che nemmeno la Polizia Stradale sembra essersi accorta di questa incongruenza.
Il dispositivo, non omologato, è stato più volte contestato dai Giudici di Pace di Rovigo, ma il sindaco Natale Pigaiani ha deciso di impugnare tutte le decisioni a lui sfavorevoli, in violazione di leggi e regolamenti ribaditi di recente anche dalla Cassazione. Altvelox ha chiesto poi alla Procura della Repubblica di considerare la possibilità di sequestrare gli apparecchi.
A Napoli, la Prefettura ha richiamato l'attenzione sul corretto utilizzo degli autovelox. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha emesso nei primi giorni di agosto una circolare indirizzata ai Comuni e agli altri gestori delle strade urbane ed extraurbane dell'area metropolitana, con linee guida dettagliate sul posizionamento e l'utilizzo di tali strumenti. La circolare invita anche a una classificazione accurata delle strade e a una revisione dei dispositivi esistenti per garantirne la conformità alla normativa.
La Prefettura ha ricordato che l'argomento è stato oggetto di discussione in un Tavolo permanente attivo sul tema dell'incidentalità stradale, che si occuperà anche di monitorare il corretto uso degli autovelox da parte dei gestori delle reti stradali, per prevenire usi impropri.
L'associazione "Uso improprio autovelox" ha annunciato il 13 agosto di aver presentato una denuncia ai Carabinieri contro alcune Autorità provinciali, chiedendo alla Procura Generale della Repubblica e alla Procura di Treviso di avviare procedimenti penali per eventuali reati riscontrati.
Le aree coinvolte includono Cittadella, Carmignano di Brenta, Fontaniva e Galliera Veneta, dove i sindaci hanno installato e utilizzato 12 autovelox lungo un tratto di 15 chilometri della strada regionale 53. Nonostante la strada sia ampia, diritta e con pochi incidenti, il limite di velocità è stato fissato a 70 km/h, e ciò ha portato a un incasso di 17 milioni di euro dal 2021 al 2023.
Sono intanto entrate in vigore le nuove norme sul posizionamento e l'uso degli autovelox, contenute nel decreto interministeriale Infrastrutture/Interno pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 maggio. I dispositivi dovranno essere sempre ben visibili, distanziati, e, nel caso di quelli mobili, la contestazione dovrà essere immediata. I tratti di strada dove potranno essere usati dovranno essere individuati necessariamente con un provvedimento del prefetto e poi segnalati almeno 1 km prima, fuori dai centri abitati.
Poi c'è la distanza minima tra i dispositivi, questo per evitare una eccessiva concentrazione di stazioni di rilevamento. Gli autovelox non potranno essere usati su strade urbane con limiti inferiori a 50 km/h o su extraurbane dove il limite è ridotto di oltre 20 km/h rispetto a quello previsto per quel tipo di strada.
Rimane però irrisolto il problema dell'omologazione, poiché attualmente non esistono procedure che permettano di sottoporre gli apparecchi a test ufficiali, lasciando spazio a possibili ricorsi.
Fonte: Rai News
Immagine: ANSA