Caro assicurazioni, aumenti ingiustificati

Caro assicurazioni, aumenti ingiustificati
Rispetto a 18 anni fa assicurare una moto costa cinque volte tanto. La RC auto è aumentata della metà, ma anche più del doppio in rapporto a Germania e Francia. L'ANCMA chiede che le moto non paghino per le auto
10 giugno 2013

Punti chiave

Uno dei motivi per cui si vendono meno moto e ciclomotori è il costo assicurativo che è aumentato oltre ogni logica. Come denunciato da Adusbef e Federconsumatori, nel volgere di diciotto anni l'aumento medio è stato del 480%. Se si prende a campione un semplice 125 si scopre che l'RC costava fra i 98 e 121 euro nel 1994, nel 2008 ne occorrevano dai 490 ai 530 e l'anno scorso si è arrivati a 670 euro.
Nello stesso periodo l'assicurazione RC per un'automobile è invece aumentata dal 245%. Per esempio assicurare una 1.800 cc nel 1994 – quando non c'era ancora stata la liberalizzazione tariffaria – richiedeva medamente la cifra in lire corrispondente a 390 euro. Nel 2006 il costo era salito a 870 euro, mentre l'anno scorso la spesa è salita a 1.350 euro.

Lo stesso rapporto racconta poi come in altri Paesi dell'Unione Europea comparabili al nostro, come Francia, Germania e Spagna, gli aumenti sono stati inferiori al 90%: circa un terzo di quelli italiani. Oltre a pesare significativamente sui bilanci delle famiglie italiane (una RC auto vale il 6-7% dello stipendio medio, ovvero tre volte rispetto alla Gran Bretagna e il doppio nei confronti dei Paesi Ocse), la smisurata crescita tariffaria ha avuto come effetto negativo l'aumento delle polizze inesistenti o false. Si stima che in Italia circolino qualcosa come quattro milioni e mezzo di veicoli privi di copertura assicuratica di resposabilità civile.

A Napoli, dove il fenomeno emerge con gravità, sono le stesse forze dell'ordine a dire a mezza voce che una moto su tre circola con la polizza scaduta da tempo o non ce l'ha proprio. Sarà un caso o no, sta di fatto che a Napoli assicurare un ciclomotore richiede ben più di 1.000 euro e per una moto si può arrivare a sborsare il doppio.

E' di oggi il comunicato emesso da Confindustria Ancma con il quale l'associazioni dei costruttori di moto, bicie e accessori chiede un confronto istituzionale sui costi delle assicurazioni. Moto e ciclomotori, viene detto, non devono pagare anche per le auto.
Ciclomotori e moto, si ribadisce, meritano una commissione permanente, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, in tema di assicurazioni affinché tutti gli attori in grado di dare un effettivo contributo, dalle compagnie assicurative alle associazioni dei consumatori, possano lavorare nella stessa direzione.
Al netto della crisi economica – prosegue Ancma - i costi assicurativi rappresentano il principale motivo di non acquisto del veicolo, con conseguenze devastanti per un mercato già messo in ginocchio dalle difficoltà congiunturali. La recente indagine conoscitiva realizzata dall’Antitrust ha chiaramente evidenziato l’entità del problema: nel triennio 2007-2010 si sono registrati aumenti del 12-14% per un diciottenne che assicura un ciclomotore e incrementi superiori al 30% per un quarantenne che assicura una moto.
E la situazione peggiora se si considera l’incidenza della polizza rispetto al costo d'acquisto del veicolo nuovo. Per assicurare un cinquantino si va dal 36% in una città come Roma, fino al 59% a Napoli, mentre per assicurare una moto di 125 cc si passa dal 25% del suo valore a Milano fino al 60% a Napoli.

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