Caro carburanti. A gennaio quattro impianti su dieci fuori regola

Caro carburanti. A gennaio quattro impianti su dieci fuori regola
Riscontrate 989 violazioni di prezzi, di cui 341 per mancata esposizione o difformità delle tariffe praticate
31 gennaio 2023

Durante il mese di gennaio sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza controlli a tappeto per monitorare i prezzi della benzina.

Dopo il mancato rinnovo del taglio delle accise, con il conseguente aumento del prezzo medio dei carburanti, le Fiamme Gialle hanno effettuato oltre 2.500 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina dei prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero.

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Le contestazioni sono state eseguite proprio su quello che dispone il decreto sulla trasparenza in vigore esattamente da metà gennaio. I dati sono stati forniti dal colonnello Alberto Nastasia, capo Ufficio tutela uscite e mercati del Comando generale della Guardia di Finanza, ascoltato in audizione dalla Commissione Attività produttive della Camera che sta esaminando il dl. Dopo le direttive date dal governo, ha chiarito Nastasia, è stata disposta "un'ulteriore intensificazione" nei controlli, oltre a quella che ha portato nel 2022 a quantificare in oltre 450 milioni di euro "l'accisa evasa" sui carburanti. Su accise e Iva sono stati infatti effettuati lo scorso anno 2.514 interventi, rilevando 1.084 violazioni (43% dei controlli)  e deferendo all'autorità giudiziaria competente 866 soggetti, di cui 15 tratti in arresto.

Il Codacons commenta: "I numeri della Guardia di Finanza, accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorrette perché quelle attualmente in vigore fanno il solletico ai gestori e non rappresentano un adeguato deterrente". Sostanzialmente sulla stessa linea anche l'Unione nazionale consumatori: "Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l'ampia diffusione delle irregolarità. - afferma l'associazione - Ecco perché rasenta il ridicolo che ora il Governo, invece di triplicarle, abbassi le multe per chi non comunica i prezzi al ministero o li espone difformi"

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