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In soli pochi giorni dall'inizio del nuovo anno i motociclisti - e tutti gli altri utenti della strada - si trovano a fare i conti con un inaspettato aumento dei prezzi dei carburanti. La benzina ha raggiunto quota 1,8 euro al litro, segnando un incremento di 3 centesimi rispetto alla fine del 2024, in un contesto dove le quotazioni petrolifere non giustificherebbero simili rialzi.
Oltre alle speculazioni legate alle festività, che ormai conosciamo, il nuovo anno ha portato con sé una novità: l'aumento del costo di miscelazione dei biocarburanti. Secondo le analisi di Staffetta Quotidiana, questo nuovo balzello incide per circa due centesimi al litro sul prezzo finale. Una componente significativa che va a pesare direttamente sulle tasche degli automobilisti italiani.
L'associazione dei consumatori non ha tardato a far sentire la propria voce, denunciando l'infondatezza di questi aumenti. "Gli incrementi sono del tutto ingiustificati e non trovano spiegazione nell'andamento delle quotazioni petrolifere", tuona il Codacons, evidenziando come le quotazioni del greggio, pur in leggero rialzo rispetto alla fine del 2023, siano ancora ben lontane dai record storici.
Parlando di numeri: l'aumento sul pieno di benzina sarebbe di circa 1,5€ che, su base annuale, verbbe tradotto in un caro di 36€ pro capite.
La situazione desta particolare preoccupazione, da un lato, c'è il rischio che questi aumenti siano solo l'antipasto di una serie di rincari che potrebbero caratterizzare il 2025.
In questo contesto, diventa fondamentale un'attenta vigilanza da parte delle autorità competenti per prevenire fenomeni speculativi e tutelare il potere d'acquisto dei consumatori. La trasparenza nella formazione dei prezzi e il monitoraggio costante delle dinamiche di mercato rappresentano strumenti essenziali per garantire che gli aumenti siano effettivamente giustificati da fattori economici reali e non da mere strategie speculative.
Fonte: Il Giornale