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A quanto pare le speculazioni sui mercati internazionali, la situazione internazionale, non proprio favorevole, ci regalano prezzi alla pompa davvero difficili da digerire. Eppure, i motivi sono molteplici, innanzitutto il prezzo del petrolio greggio è in rialzo sui mercati internazionali. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui la ripresa economica globale, la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche. A ciò si aggiungono le accise e le tasse imposte dal governo italiano, che incidono per circa il 60% sul prezzo finale al distributore. Come se tutto ciò non bastasse dobbiamo aggiungere la speculazione finanziaria messa in opera dai grandi investitori che, scommettono sull'andamento futuro del prezzo del petrolio, creano un effetto valanga che può far lievitare i prezzi in modo del tutto artificiale. In ultimo, visto che il petrolio è scambiato in dollari, occorre anche considerare il deprezzamento dell’euro contro il dollaro.
Le conseguenze sono evidenti, un impatto pesante sui cittadini, in particolare su quelli che utilizzano l'auto per lavoro o per spostarsi quotidianamente, ma a farne le spese sono anche le imprese di autotrasporti, costrette ad aumentare i costi di spedizione, con ricadute negative sull'intera filiera produttiva.