Caro carburanti. La benzina torna a salire: ai massimi da agosto 2022

Caro carburanti. La benzina torna a salire: ai massimi da agosto 2022
Era da agosto 2022 che i prezzi praticati non raggiungevano cifre così alte. Sarà necessario un taglio delle accise?
13 aprile 2023

Dopo la stangata delle festività pasquali, il costo della benzina sembra non stabilizzarsi facendo così puntare il prezzo medio nazionale verso la soglia critica dei due euro. Puntuali come sempre, i rincari hanno fatto aumentare il costo della verde dell'1% portando il prezzo medio nazionale a quota 1,875 euro al litro. 

Stando ai grafici del ministero dello Sviluppo economico, il prezzo della benzina degli ultimi giorni è più alto registrato dal primo agosto del 2022, quando i listini erano a 1,877 euro al litro. Stabile invece il prezzo del diesel, fisso sulla soglia degli 1,767 al litro.

Il Codacons, prima di Pasqua, ha affermato pubblicamente che questo rincaro è stato effettuato anche per ragioni puramente speculative. “Rispetto alla Pasqua del 2022, chi quest’anno si è mosso in auto durante le feste ha speso circa 6 euro in più a pieno - spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi - La benzina è infatti rincarata del 6,7% rispetto alle festività dello scorso anno, incidendo sulle spese per gli spostamenti degli italiani e determinando una stangata, considerato il numero di italiani in movimento durante le feste di Pasqua, pari a oltre 120 milioni di euro”. “E l’allarme non è finito - avvisa il presidente - Il trend al rialzo dei carburanti prosegue anche in questi giorni e inciderà sui ponti del 25 aprile e 1 maggio, quando milioni di italiani si sposteranno in auto per visitare città d’arte e per gite fuori porta. Per questo chiediamo al Governo di intervenire ricorrendo a Mister Prezzi e alla Guardia di finanza per accertare possibili speculazioni legate alle partenze delle famiglie durante le festività e i ponti”

Anche sul lato finanziario non ci sono buone notizie: il rialzo del prezzo del petrolio di certo non aiuta. Oggi il Brent, greggio di riferimento per il mercato europeo, viene venduto a 87 dollari al barile, nello specifico ben l’11% in più rispetto a inizio aprile, quando l’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione.

 

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