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Il dibattito acceso sui prezzi dei carburanti è stato uno degli argomenti principali di questo inizio 2025. Il Codacons lancia l'allarme per i rincari in autostrada, dove la benzina ha toccato i 2,4 euro al litro in alcuni distributori, mentre il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) difende la stabilità dei prezzi sulla rete nazionale. Una situazione controversa che ha fatto riflettere molti motociclisti e automobilisti.
Dopo i rincari natalizi c'è stato un altro fattore che ha fatto lievitare di qualche centesimo il prezzo dei carburanti, ne parliamo in questo articolo.
Il Mimit, attraverso il suo Osservatorio sui prezzi dei carburanti, fotografa una situazione di sostanziale equilibrio: la benzina si mantiene a 1,79 euro/litro, in linea con i valori dell'11 gennaio. Anche in autostrada, secondo il ministero, i prezzi restano stabili con la verde a 1,89 euro/litro.
Ma il Codacons contesta questa lettura. L'associazione dei consumatori evidenzia come sulla rete urbana un pieno di benzina costi oggi 2,2 euro in più rispetto al mese scorso, mentre per il gasolio l'aumento sia di 2,4 euro. Proiettando questi aumenti su base annua, considerando due pieni mensili, si prospetta un aggravio di spesa di 52 euro per la benzina e 57,6 euro per il diesel.
Secondo il Codacons, dietro questi rincari ci sono due fattori principali: i maggiori costi applicati per la quota d'obbligo di miscelazione dei biocarburanti, scaricati sui consumatori finali, e le speculazioni sul petrolio che hanno portato a un rialzo delle quotazioni.
Le ultime rilevazioni della Staffetta Quotidiana mostrano nuovi aumenti: Q8 ha incrementato di due centesimi al litro i prezzi della verde, i prezzi medi nazionali vedono la benzina self service a 1,800 euro/litro, con differenze significative tra compagnie e pompe bianche.