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La nostra prova in pista
Abbiamo provato l’Aviator 2.1 sulla pista da cross di Lodi e in effetti, come anticipa lo stesso Cairoli nel nostro video, sono tante le qualità del Replica 222. Il peso è basso ma, soprattutto, è ottimamente distribuito e non stanca il collo del pilota.
I guanciali sono molto avvolgenti, tengono il casco ben calzato. Nella media lo spazio per gli occhiali, ottima la protezione dal fango del frontino (che può essere allungato con l'accessorio in dotazione e si smonta senza attrezzi). La chiusura è ovviamente a doppio anello, come su tutti i caschi racing.
Le prese d’aria superiori sono grandi e consentono un valido smaltimento del calore dalla testa.
Sopra ogni cosa emergono il bilanciamento corretto e la leggerezza; anche montando la telecamerina nella parte superiore, non abbiamo avvertito l’aggravio di peso come invece capita abitualmente con altri caschi. Furba e costruita alla perfezione anche la piastra porta telecamera, che segue la curva della calotta (le istruzioni spiegano dove montarla, non rischiate così di avere la GoPro che vi inquadra in posizioni poco naturali).
Sui salti il casco regala una calzata precisa, è aderente alla testa del pilota, non si muove, ma al contempo non lamenta punti in cui la calotta interna possa dare fastidio alla cute.
Il prezzo è, come detto, alto, ma trova riscontro nell'ottima qualità degli interni (interamente lavabili) e delle verniciature molto brillanti e resistenti della calotta.
L’unica, vera pecca? I tempi sul giro non si sono abbassati.
Foto di Eugenio Braguti