CFMOTO: arrivano una trasmissione automatica (a convertitore di coppia) ed un nuovo bicilindrico

CFMOTO: arrivano una trasmissione automatica (a convertitore di coppia) ed un nuovo bicilindrico
CF Moto deposita un brevetto relativo ad una trasmissione automatica (CVT) che equipaggia un nuovo motore. Quando arriverà?
7 marzo 2025

CF Moto deposita un brevetto riguardante una trasmissione automatica. Il marchio cinese cerca di rimanere al passo con i competitor europei e giapponesi che già offrono la possiblità di optare per un cambio automatico sulle loro moto. 

Il brevetto depositato dal marchio cinese mostra un CVT che equipaggia un bicilindrico non ancora in commercio. Ma andiamo con ordine. Sì, CF ha optato per una trasmissione automatica che si basa sul convertitore di coppia con tutti i pro ed i contro di tale scelta. Proviamo ad analizzarli.

Tra i pro troviamo senz'altro la semplicità di progettazione e la conseguente rapidità nel proporre questa possibilità ai clienti CF. La trasmissione CVT non ha segreti, è utilizzata orami da decenni e per CF l'unica difficoltà, se possiamo definirla così, sta nel capire come alloggiare tutti gli organi in gioco per massimizzare il comfort di guida e la facilità degli spostamenti in sella.

Inoltre un altro grande vantaggio del convertitore di coppia è quello di permettere al motore di "girare" sempre molto molto vicino al suo regime di giri in cui è più efficiente grazie anche all'infinita possibilità di combinazioni di rapporto tra variatore e correttore di coppia.

Per comprendere al meglio, però, i contro bisogna entrare all'interno del sistema CVT e capire come funziona. Abbiamo diversi elementi: un variatore che si apre e si chiude grazie alla forza centrifuga dei suoi rulli, in poche parole più giri farà il motore più verso l'esterno saranno spinti questi rulli che faranno variare il rapporto del CVT. Dopo di che abbiamo un correttore di coppia che funziona grazie ad una molla di contrasto. Maggiore sarà la velocità più il correttore si chiuderà facendo scendere verso l'interno la cinghia. Esatto. A mettere in comunicazione i due pezzi sopracitati è una cinghia che trasmette il moto grazie alla forza d'attrito. 

In poche parole il concetto è quello dei rapporti della bicicletta. Corona piccola davanti e grande dietro per la basse velocità e a parti invertite per le alte velocità, chiaramente senza deragliatore ma con variatore e correttore di coppia. 

Già in questa breve spiegazione si possono evincere i primi problemi. In primis è che essendo il tutto affidato ad una cinghia che funziona grazie all'attrito non si possono gestire cavallerie e valori di coppia grandi, in secondo luogo, lavorando proprio per attrito alla lunga tutto il sistema CVT cala di performance scaldandosi in maniera importante. 

E' un sistema facile e comodo ma con dei limiti meccanici piuttosto notevi. Che si distanzia parecchio dai cambi automatici fino ad ora visti sul mercato come i robotizzati di BMW o Yamaha o il DCT a doppia frizione di Honda.

Infine come ultimo contro abbiamo quello della percezione del CVT tra gli appassionati. Da sempre la parola variatore è automaticamente, sorvoliamo sul gioco di parole, associata agli scooter e non alle moto. E' proprio l'elemento che differenzia le due tipologie di due ruote andando a creare una netta spaccatura. 

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Tale brevetto CVT è stato applicato ad un nuovo motore bicilindrico che però non rispecchia le caratteristiche dei motori prodotti fino ad adesso. Non è il 450, non è nemmeno il Loncin 700 e si distanzia anche dal 790 di KTM. Potrebbe essere un progetto più economico destitanto ai paesi asiatici dove la trasmissione CVT riscuote da sempre di un gran successo. 

Il brevetto è depositato, stiamo a vedere cosa combinerà CF.