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"Non considero ragionevole" la scadenza del 2035 per l'addio ai motori a combustione "ma profondamente lesiva del nostro sistema produttivo, c'è una convergenza traversale a livello nazionale e intendo usarla per porre la questione con forza".
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno.
A fissare quella che è stata definita come la data della fine dell'endotermico è stato, lo scorso giugno, il Parlamento europeo, sullo sfondo di molte polemiche e di una forte spìnta verso lo sviluppo di motorizzazioni elettriche.
La misura fa parte del piano “Fit for 55” (“Pronti per il 55”), che si compone di tredici diverse iniziative politiche che nel complesso mirano a ridurre entro il 2030 le emissioni del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990, e poi a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Sulla questione, la premier si era già espressa all'indomani del suo insediamento a Palazzo Chigi, sottolineando come “Giocare un ruolo attivo e propositivo nei prossimi mesi in Europa durante i negoziati del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale“.