Chi è il sindaco di Nizza: l’ex pilota Christian Estrosi

Suo malgrado nell’occhio del ciclone, Estrosi è al quinto mandato ed è stato deputato e tre volte vice ministro. Negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta era uno dei piloti francesi di spicco nella velocità e nell’Endurance
30 ottobre 2020

A capo di una città di nuovo colpita dal terrorismo islamico - già nel 2016 gettata nella stessa tragedia, con l’attentato sulla Promenade che costò la vita a ottantaquattro persone - c’è il sindaco Christian Estrosi, al suo quinto mandato. Estrosi è un personaggio politico molto noto in Francia, un quasi settantenne dall’aria autorevole e rispettabile: ma forse pochi sanno che da ragazzo correva in moto, e andava anche piuttosto forte. Una curiosità: credo che sia l’unico pilota motociclista che ha fatto una carriera politica di successo, per quanto ne so, e tra quelli che ho conosciuto. Da sempre legato a Sarkozy, nel 2015 era stato eletto presidente del Consiglio Regionale della Provenza-Alpi e Costa Azzurra sconfiggendo la favorita Marion Lè Pen. Dal 2017 è tornato a fare il sindaco.

L’ho conosciuto nella stagione più felice del motociclismo francese, la seconda metà degli anni Settanta di Patrick Pons, Michel Rougerie e i fratelli Sarron. Da noi stavano facendosi largo Lucchinelli, Ferrari e poi Uncini. Là come in Italia, i giovani piloti iniziavano con le corse delle derivate dalla serie -qui le 500 km e in Francia i primi trofei monomarca Kawasaki e Yamaha - e quindi si provava a correre nei GP, soprattutto nelle classi medie.

E poi l’Endurance, le 24 Ore dove i Francesi erano avanti, con squadre, organizzazione, sponsor e una gara - il Bol d’Or a Le Mans - che da sola valeva un campionato. Con le 1000 mi sono incrociato spesso con Christian, pilota veloce e affidabile. I francesi mi piacevano, erano tanti e quasi tutti molti simpatici, si parlava volentieri e ho sempre amato la loro lingua. Estrosi era tra quelli che se la tiravano un po’ - sapete come sono fatti i francesi - ma neanche troppo.

Corse con tutto, dalla 250 alla 750 e alle 1000

Classe 1951, Christian Estrosi è figlio di immigrati italiani appassionati di sport. Iniziò con lo sci da ragazzino, poi la moto: a 16 anni acquistò la sua prima moto, una Kawasaki 350 per correre il Trofeo, nella concessionaria di Alain Renouf, pilota dilettante e istituzione del motociclismo nizzardo. Quando l’amico Renouf morì, nel ’74 in una brutta caduta al Paul Ricard nel curvone di Signes, Estrosi ne rilevò l’officina e debuttò nell’endurance.

La sua moto era una Kawasaki 1000 ben preparata dal team Cassegrain, me lo ricordo bene, e in coppia con Gilles Housson fu secondo al Bol D’Or, a Le Mans, nell’edizione che mi costrinse al ritiro per una caduta del mio socio, il compianto Giancarlo Daneu con la Kawasaki/Segoni. Ma l’anno dopo mi presi la rivincita con la 1000 ufficiale Laverda nella 24 Ore di Spa: io secondo con Roberto Gallina e lui indietro, sul bagnato dove era considerato uno specialista.

Ma Christian è andato ben più lontano di me: nel 1976 partecipò addirittura alla 200 Miglia di Daytona, con la 750 Yamaha a Digione fu secondo alle spalle di Giacomo Agostini, e poi vinse la gara del Trofeo FIM a Nogarò. Era veloce e debuttò nel mondiale 500, al GP di Finlandia, con una RG Suzuki.

Credo fosse il 1977: con la RG il francese era in testa ad Assen, GP d’Olanda corso sotto la pioggia, e davvero sul bagnato volava, aveva staccato tutti, ma esagerò e cadde, mandando a fuoco la sua moto. E quella è l’immagine che di Estrosi ho ancora negli occhi: vicino a vincere una prova mondiale della classe 500, disperato accanto alla sua moto che brucia.

Più avanti il pilota di Nizza ha corso anche con le 250 e 350 Kawasaki, e dal 1981 saltò in sella alla Pernod 250, la GP francese costruita da Jean Bidèlot: già allora sponsorizzato dalla Ville de Nice, nel 1982 finì due volte quinto nel mondiale. L’anno dopo fece ancora qualche gara, ma poi decise di appendere il casco al chiodo per buttarsi in una vita completamente nuova: entrò nel consiglio comunale della sua città, cominciando a trentun anni la carriera politica che lo porterà a diventare sindaco, poi deputato per sei legislature, dal 1993 al 2016. Nel 2005 ottenne il primo incarico governativo, sotto l’amministrazione di Jacques Chirac fu vice ministro per la Pianificazione del Territorio, nel 2007 viceministro dei Territori francesi d’oltreoceano con Sarkozy, e infine anche viceministro dell’industria.

Bisogna sottolineare che, nonostante la carriera politica di successo, Christian Estrosi non ha mai dimenticato le "due ruote": ancora oggi si fa vedere spesso ai raduni di moto storiche, e qualche volta infila di nuovo tuta e casco per fare qualche giro sul tracciato casalingo del Castellet.

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