Spostamenti tra Regioni. Da oggi via libera per tutti

Spostamenti tra Regioni. Da oggi via libera per tutti
Da oggi 3 giugno cade il divieto di varcare i confini regionali, ma per gli spostamenti in auto e in moto restano valide le regole del distanziamento fisico
25 maggio 2020

Aggiornamento 3 giugno

L'abbiamo aspettato come il giorno in cui avremmo potuto finalmente dire addio alle restrizioni, ai confini e alle autocertificazioni. In parte è proprio così, dal 3 giugno infatti cadono i divieti di circolazione ed è consentito spostarsi liberamente oltre i confini regionali. Si riparte tutti insieme senza lasciare indietro Piemonte e Lombardia (come ventilato giorni fa) ma questo non significa abbassare la guardia.

Su due o quattro ruote restano in vigore le norme di distanziamento. In moto è consentito circolare liberamente anche con chi non è convivente senza particolari restrizioni, unico obbligo è l'utilizzo della mascherina con il casco jet. In auto si può circolare senza mascherina solo con i conviventi a bordo. Se a bordo ci sono non conviventi invece il posto di fianco al conducente deve rimanere libero e sul sedile posteriore possono sedersi solo due passeggeri.

Aggiornamento 30 maggio

Fino all'annuncio ufficiale nessuno ci avrebbe scommesso. Il 3 giugno ci si potrà spostare liberamente in tutta Italia. Non ci sarà nessuna limitazione per Lombardia e Piemonte e nessun passaporto sanitario per entrare nelle regioni del sud.  "Il decreto legge vigente prevede dal 3 spostamenti infraregionali — ha annunciato il ministro Speranza —. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti".

La Lombardia ancora preoccupa ma non si poteva pensare di riaprire in due tempi. Questo avrebbe acuito le tensioni già forti delle ultime settimane e non avrebbe permesso di riaprire i confini con l'Europa. Quest'ultimo è un importante segnale da dare all'estero anche in vista del rilancio turistico nel nostro Paese.

 

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Aggiornamento del 29 maggio

L'obiettivo è non creare strappi tra Governo e Governatori. Il motivo del contendere? La riapertura dei confini regionali. Da decreto è prevista per il 3 giugno, ma come abbiamo scritto nei giorni scorsi, le ipotesi ventilate sono diverse. Lombardia e Piemonte sono la mela della discordia. Si ipotizzava di prolungare la chiusura per queste due regioni di una o due settimane e al contempo le regioni del Sud avevano chiesto controlli per i turisti che vengono dal Nord. 

Ora per mettere un po' d'accordo tutti e non creare disparità tra le regioni sembra che comunque vada (che si riapra il 3 giugno o che si rimandi di una settimana) il provvedimento sarà uguale per tutta la Nazione. 

Il  il ministro Francesco Boccia ha infatti respinto categoricamente la ripartenza a due velocità e ancora più fermamente la proposta di alcune regioni di concedere l'accesso solamente a chi è in possesso di un test sierologico negativo effettuato nei tre giorni precedenti all'ingresso.

Ripartenza a due velocità

Aggiornamento del 26 maggio
«Velocità diverse concordate con i governatori» si legge sul Corriere della Sera che, sentite fonti interne a Palazzo Chigi, ipotizza che alcune regioni potrebbero rimanere "chiuse" per ancora una o due settimane. Il motivo è la decisa posizione delle regioni del Sud, con le isole in testa, che minacciano di vietare l'accesso a chi proviene dalle regioni del Nord. «Il numero dei nuovi contagiati continua a scendere - spiegano dal Ministero della Salute, se i dati del monitoraggio di venerdì saranno buoni come ci aspettiamo troveremo una soluzione che vada bene a tutti» .

Al contrario se i contagi rimanessero comunque un numero concreto e ancora si individassero situazioni di criticità, è probabile che alcune regioni del nord rimangano chiuse per una o due settimane. In particolare si parla di Lombardia, Piemonte e forse Emilia-Romagna.

Spostamenti tra regioni chi si potrà spostare? Quando?

L'Italia ha avuto un primo assaggio di libertà e il 3 giugno potrebbe avvicinarsi ancora di un passo alla normalità. In questa settimana si valuterà se riaprire i confini regionali e con quali modalità. Tutto dipenderà ovviamente dall'andamento del contagio. Si farà il punto sulla Fase 2 e se si potrà procedere ad allentare ulteriormente le restrizioni o se piuttosto si dovrà continuare così per qualche tempo ancora. In vista soprattutto della stagione estiva e vacanziera il via libera darà impulso al turismo e abbatterà un'altra barriera psicologica ancor prima che geografica.

Ma nessuno per ora parla di "via libera", lo stesso ministro per gli affari regionali Francesco Boccia in una intervista alla Stampa ha dichiarato: "A fine settimana il Consiglio dei ministri farà le sue valutazioni in base al numero dei contagi. E per lo 'sblocco' della mobilità tra Regioni, faremo le nostre valutazioni: non è detto, ma potrebbe diventare inevitabile prendere tutto il tempo che serve". 

Per come stanno le cose il Decreto firmato dal Governo stabilisce che il 3 giugno cadranno le limitazioni alla mobilità anche tra regioni, ma la probabilità che il "liberi tutti" sia senza condizioni sembra improbabile. Negli scorsi giorni si è parlato anche di consentire gli spostamenti tra regioni con lo stesso indice di contagio. Di fatto ci si potrebbe muovere solo in quelle con un rischio di contagio pari a quello della regione di residenza anche se non sono confinanti. Una soluzione che oltre ad essere poco praticabile creerebbe di fatto nuove zone rosse.

In attesa di avere numeri per decidere i prossimi passi, il Governo lancia appelli alla prudenza, invitando tutti a non credere che l'emergenza sia finita e soprattutto non lasciandosi andare alla movida.

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