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Un salto di morte e redenzione, che vendica ma nello stesso tempo giustizia i colpevoli. Quello di Machete, l’agente federale messicano tradito dall'organizzazione che lo ha assoldato per uccidere un senatore statunitense, è un volo che va ben oltre l’azione cruenta che caratterizza l’omonimo film di Robert Rodriguez e Ethan Maquinis. È un salto di libertà. Anche perché Machete è a bordo di una personalizzata Harley-Davidson fiammante quanto il fuoco che circonda il rude giustiziere. La moto da cui Machete spicca il suo volo assassino uccidendo decine di nemici è un grido di dolore, ma anche il simbolo iconico di tutto quello che la Harley-Davidson ha rappresentato per il cinema americano.
Siamo nel 1953. Marlon Brando in sella ad una Harley cavalca la protesta giovanile che sta soffiando su tutta l’America. Ma non è ancora tempo di beat generation e flower power culture: i conti dell’azienda sono in rosso, ma sul grande schermo la moto resiste. Il picco di popolarità arriva nel 1969 con Easy Rider, manifesto del sogno americano, inno alla ribellione e al viaggio. E un’altra dichiarazione d’amore sopraggiunge negli anni ’90 con Harley-Davidson and the Marlboro Man, dove la moto utilizzata da Miki Rourke era in origine una Harley-Davidson Fxrs modificata da un preparatore di Los Angeles. Nel film è la vecchia generazioni di hippie a riconoscersi: ex ribelli ormai un po’ in ritardo per le scorribande senza meta, ma complici della rinata fortuna della moto più famosa d’America.
Moto.it e Play4movie.com presentano ogni mese una recensione dedicata ai film di successo che hanno avuto tra i loro protagonisti anche la motocicletta.
Redazione di Play4movie.com