Cinque ragioni per ricordare il Tourist Trophy 2024

Cinque ragioni per ricordare il Tourist Trophy 2024
Si è chiuso il Tourist Trophy 2024, un'edizione per molti versi storica e che ha emozionato tutto l'ambiente delle road race, ecco 5 ragioni per ricordarlo a lungo!
11 giugno 2024

Il Trophy Trophy 2024 è stata una delle edizioni storiche della corsa su strada che esiste dal 1907: ecco perché pensiamo che rimarrà impressa a lungo nella memoria degli appassionati delle Road Race!

  • Michael Dunlop vince quattro gare facendo il pieno in Supersport e Supertwin, diventando il “King of the Mountain”. Batte il record di Joey Dunlop di 26 vittorie ed è il pilota più vittorioso di sempre al TT con 29 successi. Ha 35 anni, una carriera ancora lunga davanti e nessun avversario vicino come numero di TT vinti (l'unico è John McGuinness, fermo a 23, ma per sua stessa ammissione McPint sa di non avere più il ritmo dei primi quattro): il suo record quindi non soltanto è suscettibile di andare ancora più in alto, ma e imbattibile nei prossimi 5 o sei anni, e del resto il primato dello zio Joey è durato ben 24 anni. Abbiamo visto un momento storico per il motorsport!

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  • Davey Todd, due le ragioni per ricordare la sua partecipazione al Tourist Trophy 2024: il 28enne di Saltburn ha riportato una Ducati sul podio del TT con un secondo e un terzo posto nelle due gare Supersport. Anche questa è storia! E poi ha fatto il suo ingresso ufficiale nel club dei “grandi”: se prima la vittoria con le 1000 cc era un affare tra Hickman, Dunlop e Harrison, con le sue perentorie vittorie in SSTK e nel Senior (in questo caso però favorito dal doppio ritiro di Hicky e MD6), ma sopratutto con la velocità dimostrata, è lui la nuova forza con cui fare i conti al Tourist Trophy. É assolutamente nata una stella delle road race e la tenacia vista nella Northwest 200 per Todd non era che il preludio a un TT 2024 spettacolare.

  • La grandissima affluenza di motociclisti: Steam Packet, la compagnia dei traghetti che portano all'Isola di Man, ha dichiarato che non si vedevano questi numeri dagli anni '80 (escludendo il picco del 2007, l'anno del centenario del TT). Circa 13.500 moto e oltre 38.000 persone trasportate sull'Isola. E non stentiamo a crederci: la quantità di moto e motociclisti per le strade di Douglas, Ramsey, Peel e le altre località dell'isola era debordante. Un evento magnifico e una grande festa del motociclismo, non soltanto del motosport.

  • La coerenza della Direzione Gara: ha preferito cancellare una giornata intera di gare (ci ha rimesso la sola SSTK 2 che alla fine non si è disputata) e diminuire i giri delle competizioni piuttosto che scendere a patti con la sicurezza, viste le condizioni perennemente variabili del meteo che rendevano imprevedibile il grip delle 37,75 miglia del tracciato. Qualcuno dirà che non avevano scelta, chi scrive preferisce invece pensare che il Clerk of The Course, le centinaia di Marshal e la Direzione Gara fanno un gran lavoro per assicurare lo svolgimento di un evento lungo due settimane, dove tutto può succedere.

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  • Peter Hickman che scivola in un punto da 150 km/h, impatta contro le barriere, si rialza, rimuove la moto dalla strada e va con le sue gambe al Ginger Hall Hotel a bere un bicchiere d'acqua. Al TT è facile farsi male anche a bassa velocità, vedere Hicky tornare al box senza un graffio ha fatto tutti felici. E un pensiero va a James Hillier che sopraggiungeva a pochi secondi da Hcikman, abilissimo nello schivare i due improvvisi ostacoli nella curva a sinistra rappresentati dal pilota britannico e dalla sua BMW ed evitare un vero disastro, mentre siamo in attesa di conoscere lo stato di salute di Jack Petrie e di Anthony Redmond. Il primo è caduto durante la Supersport (motivo per il quale la gara è stata interrotta) ed è adesso in condizioni “stabili” ma non abbiamo aggiornamenti. Il secondo, protagonista di una scivolata durante il warm up, ha riportato numerose fratture ma, secondo quanto affermato dalla moglie sui social, non è in pericolo di vita.