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Auto e moto. Due mondi che a volte sembrano separati solo dal numero delle ruote, e che altre invece non potrebbero essere più distanti. Il design, di primo acchito, sembra uno di quegli ambiti in cui due e quattro ruote hanno poco o nulla a che spartire. E invece, visto che nell’uno come nell’altro mondo le conferme del teorema secondo cui Form Follows Function, ovvero la forma è figlia della funzionalità, si trovano in tutti i modelli di grande successo, è facile intuire come le contaminazioni del design moto rispetto a quello automobilistico siano all’ordine del giorno.
Dopo aver visto, insieme, la prima puntata del progetto che ci vede coinvolti assieme ai ragazzi di South Garage nella realizzazione di una moto ispirata alla Citroën 2CV, è arrivato finalmente il momento di dare una prima occhiata a quali siano le forme della special che vedrete esposta a EICMA 2018. Una special che si ispira appunto alla Citroën 2CV, in particolare alla Charleston, che ha colpito fin dall’adolescenza – quando era simbolo d’indipendenza e di carisma per un ragazzo più grande nel gruppo – l’immaginario di Giuseppe Carucci, il titolare dell’atelier milanese.
Un conto è saldare, tagliare, spostare tutto quello che serve, tutt’altro è creare punti di montaggio per sovrastrutture diverse, in maniera che ripristinare il modello originale diventi un’operazione semplice e rapida
Un’operazione non semplice, perché trasportare gli stilemi di un’auto giunonica come la 2CV su una moto senza snaturarla completamente non è certo facile. Ancora di meno lo è completare l’operazione mantenendo la reversibilità, come da tradizione di South Garage: un conto è saldare, tagliare, spostare tutto quello che serve per giungere al risultato voluto, tutt’altro creare punti di montaggio per sovrastrutture diverse, a volte in maniera radicale, in maniera tale che ripristinare il modello originale diventi un’operazione semplice e rapida.
Forma segue funzione, dicevamo, ma in questo caso – citando sempre Giuseppe – è anche vero che la funzione segua la forma, nel senso che diversi dettagli della 2CV vengono reinterpretati acquistando una funzionalità diversa da quella per cui erano stati pensati. Perché a fianco dei passaruota che avvolgono la ruota posteriore – ovviamente ricreati da zero in lamiera partendo dal modello dell’esemplare originale con una fedeltà dichiarata del 95% – e mantengono una loro funzionalità, i ragazzi di via Gardone hanno pensato anche a riutilizzare dettagli come la griglia Citroën dandole funzione di portaoggetti posteriore.
La base è una Triumph Bonneville, rigorosamente a carburatori, scelta per l’identità delle sue caratteristiche tecniche ed estetiche con la Citroën a cui deve fare da contraltare motociclistico. Insomma, una sintesi di compromesso fra la necessità di armonizzare l’estetica dei pezzi che resteranno originali e quelli che le verranno applicati successivamente, e la possibilità di lavorare nella maniera meno invasiva e più reversibile possibile, almeno per quanto riguarda la componente tecnica.
Una moto iconica, che diventerà ancora più unica perché diventerà forse l’unica special che mantiene lo scarico originale. Già, quello che forse è il primissimo dettaglio che viene sostituito in una moto, anche quando non si vuole realizzare una vera e propria special, qui rimane quello originale. Perché cambiare per il gusto di farlo non ha davvero senso: in questo caso, lo scarico a bottiglia, così come il serbatoio, mostrano una coerenza filologica talmente riuscita con l’estetica della 2CV che sostituirli solo per aderire ad un malinteso preconcetto su come debba essere una special sarebbe stato davvero stupido.
Una moto iconica, che diventerà ancora più unica perché diventerà forse l’unica special che mantiene lo scarico originale
Ma come dicevamo, stiamo ancora parlando di un work in progress, anche se i tempi stringono e i ragazzi di South Garage dovranno fare gli straordinari per completare il lavoro. Mancano i fari, che anche in questo caso riprenderanno il concetto stilistico della 2CV con un montaggio a sbalzo, a lato forcella, una mascherina anteriore che prenderà le mosse dal frontale della Citroën, e poi le pedane che, sulla base della loro posizione, definiranno come si guiderà la nostra special.
Una special che non ha ancora un nome. O forse sì, ma solo nella vulcanica mente di Giuseppe. Dovrete – dovremo – aspettare ancora una settimana prima di scoprirlo.