E' di questi giorni la notizia che Claudio Castiglioni ha riacquisito, dalla Harley-Davidson, la "sua" MV Agusta, a cui aveva dato nuovo splendore nell'ultimo decennio con la bellissima F4 progettata e industrializzata dal bravo Massimo Tamburini.
Il patron varesino ha rivelato al quotidiano Il Sole 24 Ore i piani di rilancio della MV e, soprattutto, come si è arrivati alla decisione del colosso americano di cedere la gioielleria motociclistica lombarda. Riportiamo i passaggi più significati dell'intervista rilasciata da Castiglioni.
Nuove moto e rigore nei conti
«Nuovi modelli, managerialità di alto livello, rigore assoluto nei conti». Questi gli obiettivi, ma
come si è arrivati alla cessione del marchio italiano da parte dell'Harley?
«Non hanno avuto il tempo di fare molto – spiega Castiglioni – la crisi mondiale ha travolto il gruppo, li ha costretti a chiudere Buell, a ribaltare il management. L'attenzione era rivolta altrove e la cessione è stata una scelta conseguente».
Claudio e Giovanni Castiglioni, attraverso la loro holding di famiglia, hanno riacquistato dal gruppo Harley-Davidson di Milwaukee
il 100% del capitale di MV Agusta Motor, proprietaria dei marchi MV Agusta e Cagiva.
MV Agusta era stata rilanciata da Castiglioni con i modelli
Brutale e F4. L'industriale italiano, assistito nell'operazione da Lazard, investe nell'accordo
40 milioni di euro, la metà dei quali legati a crediti Harley.
MV Agusta tornerà presto sul mercato con nuovi modelli.
«Il futuro si chiama F3, una nuova tre cilindri da 675 cc che rivoluzionerà il mercato, oltre che la nostra azienda.
Costerà circa 9mila euro, forse 10-11mila nella versione sportiva, e questo ci consentirà di aggredire un nuovo segmento di mercato. F4 e Brutale restano due icone, ma per rendere il prodotto più abbordabile senza rinunciare alla qualità dobbiamo fare scelte diverse. Ci aspettiamo di venderne
fino a 10mila all'anno e sarà questa l'arma principale del rilancio».
Arriverà anche una Brutale low cost.
«Brutalina è la prima ipotesi del nome anche se il nome attuale è troppo bello, ci stiamo ancora pensando». A guidare la società dal punto di vista operativo, oltre al figlio Giovanni, sarà Massimo Bordi. Ingegnere meccanico, 62 anni, ex ad di Ducati e di Same Deutz Fahr.
Da annotare anche che la situazione attuale, di forte contrazione del mercato internazionale, obbligherà nel breve periodo MV Agusta ad accedere agli ammortizzatori sociali. Castiglioni assicura però che non ci saranno licenziamenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore