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L'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, 14 dicembre 2024, sta generando un terremoto nel mondo della mobilità elettrica urbana, con i monopattini in sharing nel mirino di una riforma che sta rivoluzionando il settore.
Le società di noleggio di monopattini elettrici si trovano oggi ad affrontare uno scenario di totale incertezza: i centralini telefonici delle società sono letteralmente presi d'assalto da migliaia di utilizzatori disorientati, che cercano risposte su cosa sia ancora lecito fare o meno con questi mezzi di trasporto ormai diventati (volente o nolente) parte integrante della mobilità cittadina.
Le nuove disposizioni introducono requisiti stringenti: targa obbligatoria, assicurazione e utilizzo del casco. Tuttavia, l'assenza dei decreti attuativi genera un limbo normativo che rischia di paralizzare l'intero comparto dello sharing, come avevamo anticipato in questo articolo.
L'Alleanza per la Mobilità Sostenibile (di cui fanno parte Consumerismo No Profit, gli operatori di Assosharing, i produttori e distributori quali Platum e Attiva, i rivenditori) lancia l'allarme: le conseguenze potrebbero essere gravi. L'improvvisa complessità burocratica potrebbe spingere gli utenti abituali a ripiegare sui mezzi privati, vanificando anni di investimenti in mobilità green e compromettendo significativi progressi nella riduzione delle emissioni urbane.
Il problema non è solo operativo, ma si espande a macchia d'olio sull'aspetto economico e legale. Gli operatori del settore si trovano di fronte a potenziali richieste di rimborso da parte degli utenti che hanno acquistato abbonamenti ora di dubbia fruibilità. Comuni, società di sharing e produttori di monopattini rischiano quindi contenziosi e perdite economiche sostanziali.
Questa decisione "rischia di avere effetti negativi fortissimi sia sul numero di noleggi di monopattini elettrici nelle varie città italiane, sia sul piano ambientale, spingendo una fetta consistente di utilizzatori abituali a ricorrere alle auto private per i propri spostamenti, con ripercussioni sulle emissioni inquinanti", sostiene l'Alleanza per la mobilità sostenibile. "L'obbligo assoluto del casco, indipendentemente dall'età dell'utilizzatore e dalla potenza del monopattino appare una misura, unica in Europa, nella quale non si ravvisa una proporzione tra mezzi e fini, né tra costi e benefici, e rende estremamente difficile l'utilizzo dei monopattini in sharing, che contribuiscono grandemente al decongestionamento urbano. Poiché la struttura del mezzo rende molto problematica la messa a disposizione di un casco come avviene per le moto in sharing, la conseguenza sarebbe di fatto l'impossibilità di utilizzo per la stragrande maggioranza degli utenti" sostiene Assosharing.
La risposta del Ministro Salvini è decisa: "Ci si organizza. A Parigi li hanno messi fuori legge. Altre amministrazioni di sinistra li hanno vietati. L'anno scorso ci sono stati 300 incidenti e 18 morti".
Immagine: Moveo