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Si tenuto ieri a Pontedera il periodico incontro fra la dirigenza del Gruppo Piaggio e i rappresentanti dei lavoratori dei marchi facenti parte il gruppo. Davanti ai rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm, e alle rappresentanze dei lavoratori degli stabilimenti Moto Guzzi e Aprilia, il presidente Piaggio Roberto Colaninno ha sottolineato come a fronte di un calo nel mercato delle due ruote (il 45% in Europa e il 65% in Italia), a Pontedera siano stati mantenuti i livelli occupazionali. Nel 2009 dallo storico stabilimento Piaggio erano usciti 250.000 scooter, mentre attualmente la produzione non arriva a 150.000. Nel 2014 il Gruppo ha ottenuto risultati economici comunque superiori rispetto al 2013.
«Pur in presenza di un mercato continentale che nel suo complesso si è dimezzato – ha ricordato Colaninno - Piaggio ha saputo mantenere sostanzialmente invariati i livelli occupazionali: nel 2008 a Pontedera lavoravano 3.100 persone tra operai, impiegati e dirigenti e a fine 2014 il totale è di 3 mila. In Europa siamo passati da 4.600 dipendenti in totale a 4.000, con un calo causato dalla chiusura dello stabilimento spagnolo Derbi, la cui produzione è stata integralmente trasferita in Italia nello stabilimento Aprilia di Noale». E ha aggiunto « Continueremo a investire a Pontedera».
Massimo Braccini, segretario regionale toscano della Fiom Cgil, dopo l’incontro ha risposto: «Crediamo che sia necessario un accordo di programma per la Valdera per tenere insieme di fronte al perdurare della crisi un sistema: la grande industria ma anche le piccole e medie imprese dell’indotto».
Gianluca Ficco, coordinatore nazionale del settore due ruote della Uilm, ha rammentato come «...durante la crisi degli ultimi anni la produzione italiana di Piaggio si è quasi dimezzata: in particolare a Pontedera si è passati da quasi 250 mila veicoli nel 2009 a meno di 140 mila nel 2014, e purtroppo il 2015 non sta offrendo nessun segnale di controtendenza. Occorre quindi impegnarsi tutti insieme per aprirsi a nuovi mercati».
Nell'immediato futuro i piani del gruppo Piaggio puntano al mantenimento della quota di mercato (che in Europa è pari al 16% complessivo e al 25% nel segmento scooter), al consolidamento della presenza in India (dove esiste già una produzione Piaggio) con i nuovi veicoli commerciali a tre ruote e con lo scooter Vespa e, infine, mirano a mantenere una forte penetrazione sui mercati del sud est asiatico grazie agli stabilimenti già attivi in Vietnam.
«Le scelte strategiche che abbiamo fatto – ha aggiunto Colaninno – ci mettono nelle condizioni di poter attendere gli effetti di una ripartenza dei mercati europei, quando questa si verificherà. Siamo leader nello scooter, con i marchi Piaggio, Vespa e Scarabeo, e abbiamo successi internazionali quali la Vespa o un prodotto made in Pontedera come il tre ruote Piaggio Mp3. E gli investimenti fatti sui marchi della moto, Aprilia e Moto Guzzi, che si può tranquillamente confrontare con i produttori più prestigiosi del suo segmento, come Harley-Davidson, ci mettono al livello della migliore concorrenza, la più qualificata a livello internazionale».