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170.000 esemplari venduti in nove anni – un numero che da solo dà la misura del successo della BMW R1200GS, e che forse basta a spiegare perché a Monaco abbiano lavorato tanto per migliorare una moto già eccellente. Come nel 2004, sulla nuova R-GS debutta la nuova generazione di boxer, ma stavolta l’evoluzione va molto oltre, tanto da far pensare che continuare a chiamarla R1200GS non renda piena giustizia ad un modello che, di fatto, cambia molto più di quanto non fosse mai successo in precedenza. Obiettivi? Valorizzare i tanti pregi del modello precedente limando via i pochi difetti, e rendere la “Giessona” più adatta all’impiego fuoristradistico.
Dal punto di vista elettronico il propulsore fa un balzo in avanti ancora più netto: finalmente arriva anche sulle bicilindriche contrapposte il comando dell’acceleratore ride-by-wire, con la possibilità quindi di gestire diversi riding mode e tre curve di progressione del gas. I riding mode qui sono addirittura cinque: Rain, Road, Dynamic, Enduro ed Enduro Pro, ovviamente con interventi di ABS e controllo di stabilità ASC, nonché risposta dell’acceleratore ma soprattutto delle sospensioni semi-attive Dynamic ESA che variano a seconda del riding mode impostato.
dall’iniziativa BMW Safety 360°) e andranno acquistati a parte per godere delle massime potenzialità offerte dalla nuova GS, ma BMW ha previsto pacchetti di accessori che dovrebbero ridurre sensibilmente l’impatto sul prezzo finale. In sostanza, la nuova R1200GS mette a disposizione su queste cinque modalità di guida (selezionabili anche in movimento) una combinazione di tre curve di risposta dell’acceleratore, tre diversi livelli d’intervento dell’ABS e quattro del controllo di stabilità ASC. La Rain offre una risposta molto dolce del motore, controllo di trazione ed ABS più cautelativi, nonché una risposta più morbida delle eventuali sospensioni Dynamic ESA. In Road si ha un comportamento medio per tutti i controlli, mentre scegliendo Dynamic il motore diventa più pronto nella risposta, ABS ed ASC più permissivi e sospensioni dalla taratura più rigida nella modalità Dynamic ESA.
Le due modalità fuoristradistiche si prendono cura dei piloti di ogni capacità: la Enduro offre risposta morbida del motore, intervento prudente dell’ASC in comportamento Enduro, una ripartizione ottimale della forza frenante, nonché interventi di regolazione dell’ABS e una taratura del Dynamic ESA optional che favoriscono la trazione. Chi ci sa fare e monta pneumatici tassellati può scegliere (attraverso un’apposita chiave codificata) la Enduro Pro, in cui il motore risponde in maniera più diretta, l’ABS non interviene sull’asse posteriore, l’ASC lascia passare una buona dose di pattinamento e le sospensioni lavorano in maniera più aggressiva.
Diverse anche le misure degli pneumatici, volte a migliorare il comportamento sportivo della GS. Al retrotreno un cerchio in lega a 10 raggi da 4,5” calza una gomma 170/60R17 (4” e 150/70R17 sulla “vecchia” GS), mentre all’avantreno debutta un’inedita 120/70R19 su cerchio da 3” (contro il 110/70R19 su cerchio da 2,5”) che migliora precisione, tenuta e feeling in frenata, ingresso e percorrenza di curva. Migliorati anche i freni, dove arrivano le pinze Brembo monoblocco ad attacco radiale che lavorano dischi sempre contraddistinti da un diametro di 305mm. Al posteriore, invece, il disco passa da 265 a 276mm.
automaticamente fra luce diurna e anabbagliante quando scende la notte o si entra in galleria. Altro vantaggio di un impianto elettrico integrato con tecnologia CAN-BUS e LIN-BUS, nonché doppia centralina ZFE.
Fra gli optional non figura l’impianto multimediale di cui sono dotate R1200RT e K1600GT, ma il sistema Multicontroller, che demanda al solo blocchetto sinistro tutti gli input di comando, debutta comunque anche sulla GS per controllare il BMW Navigator IV optional. Restando in tema di elettronica vale la pena di citare il cruise control elettronico che valorizza ulteriormente il comportamento turistico della R1200GS, nonché il computer di bordo e la nuova strumentazione completamente personalizzabile.
La nuova carenatura continua a sviluppare i temi ben cari a chi ama ed apprezza la GS attuale: i volumi restano grossomodo gli stessi, con il caratteristico “becco” frontale e il leggero codino pressoché privo di sovrastrutture. L’impatto è però più aggressivo e grintoso, con un avantreno più carico e muscoloso. Resta, ovviamente, il faro asimmetrico sia pure declinato in maniera leggermente diversa, con i due gruppi ottici che si compenetrano.
La zona “vita” della R1200GS è ora più snella, con una sella regolabile su due posizioni (850 o 870mm) e nell’angolo di inclinazione. Il parabrezza ora si può regolare con una sola mano, grazie ad un volantino montato in zona strumentazione; BMW dichiara per il nuovo cupolino una riduzione della rumorosità aerodinamica di 5db. Quattro le colorazioni disponibili: Alpinewhite, Racing Red, Blue Fire e Thundergrey metallizzato.