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Con il decreto legge "Trasparenza carburanti" approvato il 10 gennaio, il governo Meloni ha confermato per tutto il 2023 la misura precedentemente varata dal governo Draghi per contrastare gli effetti del rincaro dei carburanti. Questo bonus benzina cerca di compensare la fine dello sconto sulle accise e si tratta di un aiuto ai lavoratori dipendenti del settore privato che viene erogato sottoforma di incentivo dai datori di lavoro per un importo pari a 200 euro da spendere per il rifornimento. Questo contributo non influisce sul calcolo del reddito perciò su di esso non vanno pagate tasse o contributi. Vediamo chi ne ha diritto e come richiederlo.
Non ci sono requisiti particolari così come non è previsto un tetto massimo al reddito del richiedente. È competenza del datore di lavoro decidere se vada attribuito a tutti i dipendenti o soltanto a quelli che percorrono più strada in auto a proprie spese. Può essere erogato a tutti coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, a termine, part-time, di smart-working, di apprendista, di stage e anche lavoratori a progetto e non sono previste limitazioni in base alla funzione svolta.
Si evince che si tratta di un'agevolazione volontaria e non un obbligo del datore di lavoro nei confronti del proprio dipendente. Non sono previste richieste formali preventive ma è sufficiente che l'azienda decida a chi attribuirlo e seguire le modalità indicate nella norma, ovvero:
come fringe benefits visto che è inferiore al limite di importo per i buoni benzina fissato a 258,23 euro
come uno o più buoni carburante