Comparativa: pneumatici Sport-street

Bridgestone S21, Dunlop SportSmart 2 Max, Metzeler M7RR, Michelin Power RS, Pirelli Diablo Rosso III si sfidano su asciutto e bagnato. Con un tester ignaro di tutto...
6 settembre 2017

Le comparative tra pneumatici sono di per sé complicate e delicate al tempo stesso. Farle sia su asfalto asciutto sia sul bagnato complica ulteriormente la cosa, ma si riesce anche a dare un giudizio più completo su quelle che sono le prestazioni offerte dai diversi modelli di pneumatico. Questo nostro test è dedicato ai pneumatici Sport-Street, ovvero a quelle gomme studiate per equipaggiare moto sportive ad alte prestazioni, per non dire altissime; pneumatici che vengono sviluppati per garantire le massime performance nell'utilizzo quotidiano, ma che possano garantire prestazioni elevate anche quando si vada ad aprire il gas in pista. Compito improbo quello dei tecnici e dei collaudatori, che devono trovare il giusto equilibrio tra prestazioni su strada (asciutta e bagnata), durata, facilità di guida e performance in pista. Facile no?

Per rendere il test ancora più interessante e necessariamente imparziale abbiamo scelto di far scendere in pista il tester all’oscuro del modello di gomma montato in quel momento sulla BMW S1000 XR scelta per la prova, tanto per evitare che derive campanilistiche, precondizionamenti o preferenze di genere vario potessero far sorgere dubbi sui giudizi espressi, raccolti naturalmente a caldo.

Protagoniste del test sono state: Bridgestone Battlax S21Dunlop SportSmart2 Max, Michelin Power RS, Pirelli Diablo Rosso III e Metzeler Sportec M7RR, quindi le protagoniste del mercato in questa specifica categoria di pneumatici. Prima di raccontarvi com'è andata, vediamo di riassumere brevemente le caratteristiche di ognuna.

Bridgestone Battlax S21

Punta di diamante della gamma Bridgestone nel segmento - che vede in catalogo anche BT-16 e S20 Evo - le Bridgestone S21 nascono dall'esperienza della Casa giapponese in MotoGP, essendo realizzate con la tecnologia U-EYE, sviluppata appunto nella massima categoria sportiva. Sostanzialmente, un banco prova per pneumatici che attraverso una serie di attuatori idraulici simula il comportamento della gomma in diverse situazioni, integrando così le impressioni di guida dei collaudatori.

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Bridgestone S21
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La Bridgestone S21, caratterizzata da una struttura bimescola all’anteriore e trimescola al posteriore, è dotata di un nuovo profilo integrato fra anteriore e posteriore per aumentare la superficie di contatto a terra migliorando stabilità, maneggevolezza, trazione in uscita di curva e chilometraggio, e riducendo la zona di pattinamento durante accelerazioni e frenate. Il risultato è stato dichiarato da Bridgestone come un miglioramento medio di circa il 2% nel tempo sul giro, e di un incremento della resa chilometrica del 36% - arrivando a 6-8.000 km, a seconda della moto, dell’impiego e dello stile di guida del pilota – rispetto ai precedenti S20 Evo.

Dunlop SportSmart 2 Max

Novità 2017, le Dunlop SportSmart 2 Max rappresentano un'evoluzione della copertura precedente per migliorarne le caratteristiche in termini di maneggevolezza, durata e grip sul bagnato, ed andare a calzare supersportive, maxi-naked, GT e crossover dell'ultima generazione. Un obiettivo ottenuto mixando l'esperienza maturata nei vari campionati Endurance per quanto riguarda le mescole, e quella accumulata con il RoadSmart III in termini di struttura della gomma e caratteristiche di guida. 

Dunlop SportSmart 2 Max
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Dal punto di vista visivo, la Dunlop non è cambiata granché né all'anteriore né al posteriore, con un disegno variato in maniera quasi impercettibile. Sotto la pelle però il lavoro è stato fatto eccome, soprattutto all'anteriore, che è caratterizzato da una nuova struttura con tele in Rayon e Aramide realizzata con la tecnologia JLB (JointLess Belt) per limitare le deformazioni dovute alla forza centrifuga e mantenendo più costante l'area di contatto con l'asfalto. Diverso anche il profilo, con una spalla più "spigolosa" per assorbire meglio le sconnessioni e migliorare il feeling in piega. La nuova mescola, definita tri-polimerica, è più rapida a scaldarsi e migliora le prestazioni su asciutto e bagnato. Nuova mescola anche per il posteriore, caratterizzato da struttura bimescola, su entrambe le zone. La percorrenza viene dichiarata aumentata del 10%.

Metzeler Sportec M7RR

Eredi delle gloriose M5 Interact, le Metzeler Sportec M7 RR sono le veterane del gruppo: nate nel 2014, hanno rappresentato una profonda evoluzione rispetto al modello precedente. Le mescole sono state completamente riviste, migliorando il grip sull'asciutto e il drenaggio sul bagnato, ma anche la scolpitura è sostanzialmente diversa rispetto alle precedenti M5.

Metzeler Sportec M7 RR
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Il rapporto fra pieni e vuoti è cambiato, con un aumento della scolpitura all'avantreno, per drenare meglio l'acqua, cui corrisponde una riduzione al posteriore, che sfrutta la scia dell'anteriore e può quindi offrire una maggior superficie di "pieni" per migliorare le prestazioni. Nuove, dicevamo, anche le mescole, con elevato contenuto di silice che equilibra le prestazioni sportive anche con temperature molto diverse; sull'anteriore troviamo una soluzione monomescola 100% silice, mentre al posteriore la gomma si presenta bimescola: più resistente all'abrasione nella fascia centrale, per offrire una resa chilometrica maggiore del 20%, e spalle 100% silice per migliorare il grip sia sull'asciutto che sul bagnato. 

Diversi anche i profili, con altezze maggiori rispetto all'M5 Interact, e due raggi di curvatura invece dei precedenti tre, per una più rapida discesa in piega aumentando, nel contempo, la superficie d'appoggio.

Michelin Power RS

Anche le Michelin Power RS sono una novità di questa stagione. Una gomma importantissima per la Casa di Clermont-Ferrand, che vi ha sviluppato ben due brevetti nel contesto della tecnologia ACT+, figlia di una genesi che ha visto la creazione di ben 15 prototipi prima della versione definitiva e che, nelle intenzioni del costruttore, punta a migliorare significativamente le prestazioni rispetto alle precedenti Power 3, con un dichiarato miglioramento dei tempi sul giro di ben 3" su piste come Fontanges, Cartagena e Ladoux, ed una finestra di temperatura utile pari a ben 45°. Quale miglior modo di festeggiare i 30 anni dalla presentazione delle prime gomme radiali per moto, le Michelin A/M 59 appunto?

Michelin Power RS
Michelin Power RS

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Le Michelin Power RS sono dotate di tecnologia ACT+, soluzione che consente alle coperture transalpine di adattare la rigidità della carcassa a seconda della situazione. Il grip è migliorato grazie all'uso di elastomeri molto sofisticati, con mescole sviluppate specificamente per la gamma Power RS. Parlando di mescole, le Michelin Power RS sono contraddistinte da due diverse soluzioni multimescola, 2CT all'anteriore e 2CT+ (che vede la mescola utilizzata al centro estendersi ai lati sotto il battistrada, per trasmettere calore alla spalla) al posteriore, con una diversa distribuzione delle fasce. La zona centrale è silice 100%, per migliorare le prestazioni sul bagnato e la durata, mentre le zone laterali sono studiate esclusivamente per offrire grip sull'asciutto. Diversi naturalmente anche i profili rispetto alle Power III, con un miglioramento dell'agilità e un'ottimizzazione della superficie di contatto con l'asfalto.

Pirelli Diablo Rosso III

Nate nel 2016, le Diablo Rosso III sono evidentemente la terza generazione delle pirelli "diaboliche", che migliorano le prestazioni offerte dalle due versioni precedenti con particolare attenzione al comportamento sulle sportive moderne, sempre più potenti e dotate di elettronica. Ferma restando la struttura con cintura a zero gradi, introdotta dalla Casa milanese ai tempi delle Dragon, sono ovviamente cambiate sia profili che mescole. Il Diablo Rosso III ha struttura monomescola all'anteriore, mentre al posteriore troviamo un bimescola con distribuzione 40-20-40 e zona centrale che, come nel caso delle stesse Michelin Power RS, si insinua sotto la mescola più performante sulle spalle per migliorare la trasmissione del calore fra le due zone.

Pirelli Diablo Rosso III
Pirelli Diablo Rosso III

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La cintura a zero gradi ora aggiunge il Rayon all'acciaio, offrendo così la possibilità di definire profili più spinti e sportivi: tanto all'anteriore che al posteriore le Diablo Rosso III sono più alte nella zona centrale e più arrotondate sulla spalla. L'anteriore aumenta addirittura la larghezza, pur mantenendo naturalmente la misura nominale. Tutte modifiche che contribuiscono ad un aumento del sostegno in curva, con l'angolo di piega che passa da 45 a 52°. Cambia anche il disegno del battistrada, con un andamento a fulmine che riprende da vicino quello del Supercorsa e migliora il drenaggio dell'acqua.

Prima parte: sul bagnato

Il lavoro è cominciato con il test su asfalto bagnato, quindi abbiamo cercato un tracciato adatto e lo abbiamo trovato in Austria: il Wachauring, nei pressi di Melk, allagabile artificialmente e con varie configurazioni disponibili in base alle diverse esigenze, comprese le nostre. Qui abbiamo iniziato a conoscere, o per meglio dire, a mettere a confronto i nostri pneumatici, anche perché la loro conoscenza l’abbiamo fatta precedentemente durante le presentazioni ufficiali o semplicemente perché montati in primo equipaggiamento su diversi modelli di moto protagonisti delle nostre prove.

Il confronto diretto e in condizioni identiche è il modo ottimale per farsi un’idea delle caratteristiche dei singoli pneumatici, pregi e difetti. Questo non rappresenta di certo un risultato “assoluto”, in quanto con il variare della tipologia di asfalto, cambiando moto, o anche semplicemente stile di guida e pilota, i risultati potrebbero più o meno variare, ma nel complesso è il modo migliore per creare una classifica virtuale.

Il nostro test sul bagnato
Il nostro test sul bagnato

Dopo pochi giri, utilizzando le classiche pressioni stradali consigliate dal costruttore, siamo già in condizioni critiche, o meglio, sentiamo lo sciabordio delle onde dentro gli stivali (mannaggia a quando abbiamo scelto scientemente di lasciare quelli con membrana waterproof in magazzino...), ma tocchiamo con mano le evidenti differenze tra un treno di pneumatici e l’altro. Le impressioni prese a caldo (e sul bagnato!), vengono registrate in tempo reale, e la cosa che ci conforta è che i singoli giudizi, più o meno positivi, trovano riscontro nei tempi sul giro.

Le prestazioni sono state molto simili in due casi. Pirelli e Metzeler si assomigliano molto, e il fatto che siano cugini è dimostrato da un comportamento che almeno sul bagnato si dimostra molto simile. Entrambi monomescola per l’anteriore e bimescola per il posteriore, si sono dimostrati molto precisi in inserimento, con un ottimo grip sia in percorrenza di curva sia quando si va a riprendere in mano il gas in uscita. Le perdite di aderenza sono progressive, e l’ABS interviene solo quando si cerca il limite, così come il controllo di trazione, che viene chiamato in causa esclusivamente nel momento in cui si esagera veramente.

Al terzo posto della nostra classifica abbiamo messo le Bridgestone Battlax S21, che se cedono qualcosa in termini di velocità di percorrenza e grip in frenata, vantano un comportamento che nel complesso si può definire omogeneo. Non ci sono picchi negativi e quelli positivi sono di buon livello. L’anteriore ha meno difficoltà a mantenere il contatto con l’asfalto, anche se tende a trasmettere una sensazione di “galleggiamento” rispetto a un posteriore che, sotto la spinta della cavalleria, tende a pattinare maggiormente rispetto ai Diablo Rosso III e alle Metzeler M7 RR; mentre in percorrenza di curva c’é confidenza, ma le velocità sono leggermente inferiori.

Frenata: uno dei frangenti più critici sul bagnato
Frenata: uno dei frangenti più critici sul bagnato

Al quarto posto abbiamo collocato le Michelin Power RS, che a dispetto di un disegno delle scolpiture che sembra tutt'altro che adatto a drenare l’acqua - le bimescola francesi sembrano delle gomme racing - si sono comportate in maniera onesta. Voto decisamente più alto per l’anteriore, che ha dimostrato buone capacità in frenata e in inserimento, rispetto al posteriore che sotto la spinta del quattro cilindri ha faticato non poco per mettere a terra i cavalli, sia in rettilineo sia in uscita di curva, anche se va detto che le perdite di trazione sono state sempre progressive e gestibili. Queste caratteristiche hanno comportato che le velocità in curva e in fondo al rettilineo fossero decisamente più basse rispetto ai primi tre della classifica.

Ultimo classificato il Dunlop SportSmart2 Max, dal quale ci saremmo aspettati qualcosa in più, e soprattutto un comportamento maggiormente allineato alla concorrenza. Che abbia fatto fatica ad entrare in confidenza con la nostra BMW S1000 XR? Oppure che non abbia trovato di suo gradimento l’asfalto del Wachauring? Fatto sta che ha messo in evidenza problemi di trazione in accelerazione in rettilineo, ma in particolare in uscita di curva, dove abbiamo dovuto giocare tutti i jolly disponibili nel nostro mazzo nel corso di un solo giro per riuscire a fare un tempo accettabile. In fase di frenata l’ABS è stato richiamato all’ordine decisamente spesso, mentre la precisione in inserimento e il mantenimento della traiettoria ci hanno deluso rispetto ai concorrenti: la tendenza ad allargare e a perdere grip a velocità piuttosto basse è stata infatti evidente. Aderenza messa peraltro in difficoltà anche a basse velocità, quelle che per così dire richiedono “grip chimico” più che meccanico, quello garantito dalla mescola più che dalle capacità di drenaggio offerte dal profilo e dagli intagli della gomma, caratteristica che ha contraddistinto sia l’anteriore mono mescola sia il posteriore bi mescola.

Il test sull'asciutto

Adesso però è giunto il momento di provare i protagonisti del test in un contesto più congeniale alle loro caratteristiche di pneumatici Sport-Street, quindi oltrepassiamo le Alpi e ci spostiamo a Cremona, per la precisione sul conosciuto tracciato di San Martino del Lago. In mezzo a qualche sguardo sgomento, commissari di pista compresi, la nostra S1000 XR spicca decisamente, in un contesto dove la fanno da padrone moto pronte gara, gomme in mescola, se non addirittura slick, selle monoposto e termocoperte, neanche fossimo all’addiaccio in una fredda nottata d’inverno.

A noi le termocoperte non servono. Le nostre gomme non soffrono di certo i cicli termici, mentre sono capaci di entrare in temperatura in men che non si dica, quindi in quattro e quattr'otto siamo a divertirci in mezzo ai cordoli. Una BMW S1000 XR in pista potrebbe sembrare leggermente fuori luogo, ma vi possiamo assicurare che non lo è affatto. Prima di tutto, grazie al potentissimo motore a quattro cilindri preso in prestito dalla sorella S1000 RR: anche se depotenziato a "soli" 165 cavalli, il motore tedesco ha tanto da dire, e uno dei suoi argomenti migliori riguarda la coppia di 112 Nm a 9.250 giri: numeri molto interessanti quando si va a strapazzare la manopola del gas!

La raccolta delle impressioni direttamente a fine turno
La raccolta delle impressioni direttamente a fine turno

Anche in questo caso, il tester ha girato sempre all'oscuro di quali fossero le gomme montate: l'ordine d'uscita è stato sorteggiato, e i cambi sono stati effettuati grazie ad un secondo set di cerchi sempre all'interno del box, dove il pilota non aveva modo di entrare per "sbirciare" la gomma che sarebbe andato a provare. E appena fermo, il tester è stato "interrogato" senza lasciare che si togliesse il casco, per raccogliere subito le sue impressioni.

Con le tabelline non siamo forti, ma questi numeri permettono di togliersi belle soddisfazioni in pista, confortati dal comportamento eccellente delle nostre gomme. Rispetto al test su asfalto bagnato, i valori in campo tendono ad assomigliarsi maggiormente, con differenze meno marcate, se non fosse per quella che per noi è stata la vincitrice della nostra comparativa, che in queste condizioni ha davvero dimostrato … una marcia in più. Le Metzeler Sportec M7 RR hanno davvero dimostrato di avere un passo decisamente superiore rispetto alle altre concorrenti, con un comportamento su asciutto, quasi da gomma racing.

La forbice dei tempi è stata molto più ristretta rispetto a quanto registrato in Austria su bagnato, con la sola eccezione delle M7 che hanno distanziato la concorrenza, non solo guardando ai tempi sul giro, ma soprattutto per le sensazioni di guida. Giusto una aggiustatina alle pressioni, 2.5 atmosfere sia davanti che dietro, e le Metzeler sono pronte a farci divertire in sella alla nostra S1000 XR. Sono stati gli ultimi pneumatici con cui siamo scesi in pista, e per questo siamo riusciti a notare maggiormente le differenze (per esempio con i secondi classificati, che a sorpresa sono stati Dunlop SportSmart2 Max): maggiore precisione in inserimento, con un anteriore che sostiene perfettamente e non cede neanche quando si va a inserire la moto in curva con i freni ancora belli “tirati”, e con la possibilità di spostare in avanti di qualche metro il punto di frenata. L’appoggio è sempre solido, con una sensazione di sicurezza e di aderenza molto elevate, una stabilità sul dritto eccellente e tanto grip in uscita di curva.

Impressionanti gli angoli di piega raggiungibili con le attuali gomme Sport street
Impressionanti gli angoli di piega raggiungibili con le attuali gomme Sport street

Con le Dunlop SportSmart 2 Max, che abbiamo “sgonfiato” per l’occasione a 2.5 e 2.4, queste sensazioni non sono così cristalline, per esempio in frenata si percepisce un certo movimento della carcassa anteriore che sporca leggermente l’inserimento in curva, caratteristica che riscontriamo - chi più chi meno - su tutte e quattro le gomme ad eccezione delle Metzeler. Il grip comunque è sempre molto elevato così come la stabilità anche sul veloce.

L’agilità nei cambi di direzione è molto simile per tutte e cinque le gomme, più che di differenza parliamo di sfumature, e di sfumatura trattasi anche la conquista del terzo posto nella nostra classifica delle Pirelli Diablo Rosso III, a un soffio dalle Dunlop, che ci sono sembrate solo un poco meno stabili nella parte veloce di rettilineo, e con una tendenza ad essere meno rigorose in fase di frenata e inserimento; per il resto si comportano in maniera egregia.

Ad un’incollatura dalle Pirelli sono arrivate le Bridgestone S21. Molto progressive e facili, perdono qualche punto in termini di stabilità sul veloce dove si percepisce un serpeggiamento della moto, e anche nei cambi di direzione la percezione è che siano meno svelte delle precedenti. Anche in questo caso le pressioni con cui abbiamo girato sono state rispettivamente di 2.5/2.4 atmosfere. L’ultimo tempo, fatto registrare dalle Michelin Power RS, non rende giustizia a questi pneumatici che garantiscono una confidenza immediata e un grip notevole soprattutto al posteriore. L’anteriore, come tutti i concorrenti ad eccezione delle solite Metzeler, “muove” leggermente in fase di frenata-inserimento, ma questo non toglie che siano decisamente svelte a scendere in piega, garantendo un grip molto elevato. Le pressioni utilizzate sulle gomme francesi sono state rispettivamente di 2.5 per l’anteriore e 2.3 per il posteriore.

Un discorso a parte va fatto per l’usura dei pneumatici protagonisti della prova. Non potendone saggiare le potenzialità verificandone la resa chilometrica, ci limitiamo ad analizzarli visivamente a fine test, composto di una decina di giri sia per la prova sul bagnato (praticamente irrilevante in termini di usura) che per quella sull'asciutto.

Se non si può che apprezzare l’integrità delle Dunlop SportSmart2 Max, che sembrano appena uscite dal gommista, o l’usura coerente con l’utilizzo fatto, rispettivamente delle Bridgestone S21, delle Pirelli Diablo Rosso III e delle Metzeler M7 RR, a uscirne meno bene sono le Michelin Power RS, che sembrano aver risentito maggiormente dell’uscita in pista mostrando una differenza evidente, in termini di usura, tra le due mescole del pneumatico posteriore. Peccato perché l’anteriore invece sembra nuovo!

Ed ecco i voti del tester (giudizi espressi a caldo e all'oscuro della gomma appena provata)

  Bridgestone Dunlop Metzeler Michelin Pirelli
Test bagnato (Wachauring)          
Trazione in rettilineo 4 2 5 3,5 4
Trazione in percorrenza 4 2 5 3,5 5
Trazione in uscita di curva 3,5 2 5 3,5 3
Frenata 4 2 5 3 5
Inserimento 4 2 5 3 4,5
Totale bagnato 19,5 10 25 16,5 21,5
Tempo sul giro 44"63 47"23 43"58 45"19 43"76
           
Test asciutto (Cremona)          
Trazione 4 4,5 5 4 4
Inserimento 3,5 4 5 4 3,5
Appoggio 4 4 5 4 4
Stabilità 4 4 5 4 4
Rettilineo 3,5 4 5 4 4
Frenata 3,5 4 5 4 4
Totale asciutto 22,5 24,5 30 24 23,5
Tempo sul giro 1'42"54 1'42"16 1'40"89 1'43"58 1'42"48
           
Totale generale 42 34,5 55 40,5 45

 

A giochi conclusi, e sommando le prestazioni tra i due test, emerge l’ottimo risultato globale delle Metzeler Sportec M7RR.
Al secondo posto mettiamo le Pirelli Diablo Rosso III, eccellenti sul bagnato e con un ottimo comportamento anche su asciutto.
Al terzo posto le Bridgestone Battlax S21, che garantiscono anch'esse un comportamento decisamente buono in entrambe le situazioni. Quarto posto per le Michelin Power RS, molto buone su asciutto (al netto dell'usura davvero sensibile) ma migliorabili su asfalto bagnato. Quinte ed ultime le Dunlop SportSmart2 Max, veloci e convincenti sull’asciutto, ma davvero in difficoltà quando la strada è bagnata.

Il nostro Francesco con le gomme "torturate" al termine del test a Cremona
Il nostro Francesco con le gomme "torturate" al termine del test a Cremona

 

Maggiori informazioni

Pneumatici utilizzati: Bridgestone S21, Dunlop SportSmart 2 Max, Metzeler M7RR, Michelin Power RS, Pirelli Diablo Rosso III

Moto:  BMW S1000XR 2017

Luogo - Autodromo - Wachauring / San Martino del Lago

Meteo - sole 24°/ 30°

Foto: PhotoHouse

Si ringrazia TrovaGomme per l'assistenza

 

Abbiamo utilizzato

Tuta Alpinestars Motegi - GP Pro For Tech-Air

Guanti Alpinestars GP Pro R2

Stivali Alpinestars SMX Plus

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