Comunicare il motorsport: dalle risorse umane alle sponsorizzazioni

Comunicare il motorsport: dalle risorse umane alle sponsorizzazioni
Una lezione in Cattolica per parlare di comunicazione in un team. Esempi ed esperienze per un aspetto misconosciuto dello sport motoristico
5 dicembre 2018

Il tema della comunicazione nel Motorsport giunge tra i banchi di scuola dell’Università Cattolica di Milano. Gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Gestione del lavoro e comunicazione per le organizzazioni (LACOR, Facoltà di Scienze Politiche e Sociali) hanno potuto assistere alla testimonianza di Fabrizio Arba (Communications and Sponsorship Management in Race Consults) e soprattutto Simone Sandre (HR Business Partner CRIF), data l'elevata competenza in ambito recruiting*, ospiti della Prof.ssa Patrizia Milesi. I due professionisti, che provengono dal mondo aziendale, hanno raccontato le loro esperienze nel Motorsport e di ciò che avviene dietro le quinte a livello organizzativo e gestionale.

Durante la lezione si è parlato della ricerca e selezione del personale nel Motorsport, e di come essa differisca dai tradizionali metodi e canali di selezione, dalle tempistiche di inserimento alle competenze richieste in ambito prevalentemente ingegneristico. Tra i temi trattati spiccano inoltre quelli della comunicazione interna, con un focus sul ruolo del Team Manager, che organizza le attività della squadra per tutta la stagione e gestisce i rapporti con la Casa madre. Sono stati mostrati gli organigrammi dei Team ufficiali e le differenze con quelli privati, trattando aspetti come hospitality e gestione degli sponsor. Una particolare attenzione è stata dedicata alla comunicazione esterna, alla gestione dei canali digitali e delle tecniche di redazione dei comunicati stampa. Agli studenti sono state mostrate alcune case history sul modo in cui i Team hanno gestito la crisi a livello mediatico. Fabrizio Arba ha infatti illustrato come la Scuderia Ferrari abbia gestito l’errore ai box di Chris Dyer, che è costato il Campionato del Mondo piloti a Fernando Alonso nel 2010. Per chi non ricordasse, la Scuderia Ferrari, con il proprio comunicato stampa, fece valere il principio dell’unità di gruppo con il concetto del “si vince insieme, si perde insieme”, senza puntare il dito sullo stratega che in quel momento si trovava al centro dell’accusa globale. Solamente in seguito, con un comunicato stampa passato in sordina rispetto al precedente, che recitava “la sua posizione all’interno dell’azienda verrà ridefinita nei prossimi giorni”, Dyer fu ricollocato in azienda.

I due professionisti si sono poi soffermati sul modo in cui il Team Snipers ha gestito la vicenda di Romano Fenati durante il GP di Misano Adriatico. In questo caso, il Team si trovava nella scomoda situazione di dover gestire un gesto antisportivo, non un errore tecnico come nel caso della Ferrari. Sul piano comunicativo, dunque, non vi era altra scelta se non quella di prendere le distanze da quel tipo di comportamento, licenziando il pilota. Stessa cosa fece Forward Racing, che avrebbe dovuto ingaggiare Fenati per la stagione 2019 grazie al sodalizio con MV Agusta. Lo stesso Giovanni Castiglioni prese le distanze da un gesto antisportivo tutelando così l’immagine della Casa madre. Ma il gesto plateale di Fenati suscitò una rivolta mediatica senza precedenti, spesso oltrepassando il limite del diritto di critica, sfociando in insulti gratuiti e minacce personali. Proprio per questo motivo il Team Snipers reintegrò il pilota in squadra, per dimostrare che la condanna del gesto non debba diventare una pena da scontare a vita.

Due casi profondamente diversi dunque, in cui, grazie al sapiente utilizzo della comunicazione, emergono i confini della tollerabilità dell’errore umano all’interno di una squadra sportiva professionistica. Se da un lato è doverosa la protezione del singolo all’interno del gruppo, dall’altro è necessaria la presa di distanze dall’antisportività.

Oltre l’interesse degli studenti, che hanno posto numerose domande su aspetti tecnici, curiosità e aneddoti, la lezione ha attirato l’attenzione anche di alcuni addetti ai lavori. Il campo di studio rappresenta l’evoluzione della tradizionale comunicazione sportiva, in cui i valori del Team vengono messi in risalto per dare delle chiavi di lettura differenti ai fruitori dei media e agli appassionati dello sport in generale.

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* Simone Sandre è un professionista nel campo delle risorse umane. Attualmente ricopre la posizione di HR Business Partner in CRIF, dopo un’esperienza nel settore Human Resources in KPMG, svolgendo anche attività di docenza in Università (Unicatt) ed alcune Business School, in particolare il Master Sport Business Management del Sole 24 Ore.

Sandre nutre un interesse personale, oltre che ai temi di selezione, formazione, gestione e leadership, più legati al suo ambito professionale, per gli sport motoristici, che segue con costanza anche sui circuiti e, unendo le sue due passioni, all'interno dei box per osservare ed analizzare l'operato delle squadre

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