Con Marco Dellino e le 125 d'epoca nel Salento

Con Marco Dellino e le 125 d'epoca nel Salento
Una giornata di curve e aneddoti con Marco Dellino che dopo 20 anni infila di nuovo la tuta di pelle
25 dicembre 2014

Dopo l'intervista che gli amici di 125Stradali gli hanno fatto qualche mese fa, Marco Dellino ritorna protagonista. Dopo 10 anni che non saliva su una moto a marce e dopo quasi 20 anni che non toccava una 125, Marco si è nuovamente calato nei panni del pilota. Moto scelta per l’occasione, la Cagiva Freccia C12SP nell’affascinante colorazione Lucky, livrea ufficiale delle Mito con le quali correva Marco che per l’occasione ha tirato fuori dall’armadio la sua tuta Cagiva originale dell’epoca. Una vera goduria!
 

Il 125 Club Italia ormai può contare diversi Soci nel Salento. Oltre al nostro Felix, partecipano al mini-evento l’immancabile Kris e Pier detto Pierilpolso, anche lui gentleman driver con un passato di pilota. Felix decide quali moto, oltre alla C12SP, accompagneranno il quartetto: la Gilera SP02 magnificamente restaurata e la Gilera MX1 perfettamente conservata sono impazienti di uscire quasi come la Cagiva C10R anch’essa restaurata a nuovo che da qualche settimana dormiva beatamente in garage.
 

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Si controllano le moto e si scaldano i motori, ma è arrivato Marco. Che emozione! Nessuno lo aveva mai incontrato, ma bastano pochi minuti e si instaura subito un feeling favoloso. Siamo pronti a partire, percorreremo la litoranea adriatica fino a Castro, una bellissima strada lungo la quale ci sono delle curve dove ci potremo divertire e scattare delle belle foto.

 


Il tempo è fantastico (15 gradi!!), i panorami sono da mozzare il fiato, la strada è magnifica e soprattutto è deserta. La cosa che mi ha impressionato di più di Marco è il rispetto che ha per la moto. Vi confesso che il giorno prima ero un pò preoccupato: le mie 125 sono quasi come delle figlie per me. Guai se non vengono scaldate a freddo o se vengono maltrattate! Quindi, pensando che Marco erano quasi 20 anni che non saliva su una 125 e sapendo che razza di manetta che era (dopo tutto si sente ancora con Valentino Rossi!), pensavo tra me e me che la mia C12SP sarebbe ritornata dal giro duramente provata. Nulla di tutto questo. Per tutta la mattina abbiamo rallentato diverse volte per aspettare Marco che teneva un’andatura da passeggio. Da vero pilota professionista, conscio dei potenziali rischi che le strade aperte al pubblico presentano, stava semplicemente godendosi i paesaggi e prendendo confidenza con la “sua nuova” C12SP. Ovviamente, arrivati sul posto dove avevamo in mente di fare qualche bella fotografia “dinamica”, guardando Marco ho capito che cosa vuol dire saper andare in moto…
 


Finalmente ci fermiamo per il pranzo, dove Marco ci allieta con incredibili aneddoti legati ai suoi ricordi di gioventù, come quando un giorno alla pista Pirelli per dei test con la sua Aprilia Futura Sport Pro (la stagione prima che venisse reclutato dal team Lusuardi per la Cagiva), gommata con gomme Pirelli “speciali” ma scarsissima di motore, andava più forte dell’Aprilia RS Extrema “ufficiale” di Claudio Pellizzon (mitico collaudatore Aprilia ed ex pilota SP). Il buon Claudio è sempre stato un gentiluomo ed un fine tecnico, quindi non capacitandosi di quanto era migliorata quella Futura di serie solo per via di quelle gomme, decise di farle montare sulla sua Extrema e di prestarla a Marco per vedere come sarebbe andato. Purtroppo per Marco, quella moto non era solo un aereo di motore, ma era anche particolare dal punto di vista della ciclistica e Marco di assetti e meccanica ne capiva poco, visto che si è sempre considerato una manetta naturale. Quindi… con quel mostro che era la moto di Pellizzon, giro dopo giro, ci dava dentro sempre di più, ma con un assetto per lui completamente sbagliato, fino a quando le leggi della fisica ebbero la meglio spedendo Marco dritto ad una curva (senza conseguenze personali), ma praticamente distruggendo la Extrema di Pellizzon. Ebbene, Claudio con fare da gentiluomo colse l’occasione per insegnare a Marco come regolare l’assetto di una moto… una lezione importante!


Un altro simpatico aneddoto, fu quando Marco partiva alla sera tardi in macchina da Bari (aveva già 18 anni) ed andava a prendere un giovanissimo Valentino Rossi che nel cuore della notte scendeva dalla casa della mamma a Tavullia che gli dava coperta e cuscino per dormire in macchina durante il tragitto fino alla sede del Team Lusuardi, per il quale correvano entrambi. Ovviamente, di dormire non se ne parlava e si rideva tutto il viaggio!
 


Ma ora la parola a Marco, che non si è fermato a prova la C12SP e che, ne sono sicuro, presto vedremo ad un raduno del 125 Club Italia.


«Ho trascorso una giornata davvero speciale e colgo l’occasione per ringraziare Felice per la disponibilità e gli rinnovo i complimenti per la passione e per l’impegno. Ho trovato un clima giusto sia per il meteo sia per la qualità dei partecipanti e vi devo ringraziare per avermi dato la possibilità di rimettermi la tuta! E’ stato davvero emozioante rivedere le moto che sognavo di guidare quando avevo 16 anni e guidarle è stato bellissimo, poi sono 2 tempi!


La Freccia SP aveva davvero un gran motore e me ne sono accorto quando ho guidato l’SP02 che devo dire che come posizione di guida e impostazione preferisco, ma forse perché ero vestito da pilota e mi si addiceva meglio. Ad ogni modo la C12SP è una Cagiva che come avrete capito è il marchio a cui sono più legato!».
 

 

In collaborazione con 125stradali.com

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