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Un brutto fatto di cronaca che si è consumato nell’ottobre del 2022 in provincia di Bergamo ha avuto in questi giorni il suo epilogo. La sentenza del tribunale ha infatti decretato una condanna a 14 anni di carcere all’imputato che, a seguito di una lite su strada, ha provocato la morte del povero motociclista Walter Monguzzi. La pubblica accusa ne aveva richiesti ben 24 per omicidio volontario, ma a quanto pare sono state applicate le attenuanti generiche con relativo sconto di pena.
La ricostruzione dei fatti è triste e preoccupante; a seguito di una lite su strada, l’automobilista, oggi condannato e che all’epoca del fatto fu ritrovato anche positivo al test sulla cocaina, decise di speronare il motociclista a bordo di una BMW Urban GS facendolo finire nella corsia opposta dove un’auto che procedeva in senso contrario lo travolse uccidendolo.
Ne parlammo all’epoca dei fatti grazie ad un articolo del nostro Nico Cereghini e oggi, a distanza di poco più di un anno, torniamo sull’argomento per un aggiornamento che, da un lato ci mostra come la giustizia ha fatto il suo corso, dall’altro ci procura ancora dello sgomento visto che questo genere di fatti sono aimè il frutto di un degrado sociale davvero difficile da sopportare. Scrisse bene il nostro Nico “non litigate per strada!” non si sa mai chi incontrate, non si può mai sapere cosa passa per la mente di alcune persone che, come si legge da sempre più frequentemente nei fatti di cronaca, danno il peggio di se, a volte con effetti davvero catastrofici, per se e per gli altri.