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In occasione della presentazione di Foligno come sede del prossimo Rally FIM (vedi qui), abbiamo colto l’occasione per chiedere un giudizio sulle modifiche in discussione relative al Codice della Strada (vedi qui) ad un interlocutore privilegiato: Giovanni Copioli, oltre che Presidente della Federazione Motociclistica e quindi alto rappresentante dell’intera categoria, è anche un assiduo utente delle "due ruote", con una inclinazione particolare per l’enduro.
Forse ora ci siamo davvero: dopo tanti anni e tentativi andati a vuoto, potrebbe arrivare un nuovo Codice della Strada. Come lo giudichi, da motociclista ed uomo di sport?
«Il lavoro compiuto in sede di Commissione, soprattutto come sintesi delle migliori novità già previste nell’elaborazione della scorsa legislatura e per recepimento delle esigenze più recenti, mi sembra davvero di alto livello. Sopratutto, credo sia da rimarcare come le richieste che arrivavano dal nostro mondo siano state accolte, ad iniziare finalmente dalla possibilità di utilizzare una targa speciale per le competizioni sportive, così come accade in altre nazioni ormai da tempo. Un bel passo in avanti per tutti i praticanti delle discipline sportive in moto più popolari, che potranno utilizzare i loro mezzi senza rischiare di andare incontro a spese elevate per una nuova targa qualora durante la competizione quella ufficiale fosse andata perduta o distrutta. In verità, la nostra richiesta riguardava la possibilità della targa speciale non solo in occasione dei giorni di gara, ma anche per gli allenamenti: non è così, ma abbiamo aperto la porta alla novità. Conto in futuro di arrivare al completo recepimento della nostra domanda».
Altro importante elemento di novità del Codice, la possibilità di utilizzare autostrade e tangenziali anche da parte dei veicoli da 125 cc, come pure dalle moto elettriche: bene anche qui?
«Chiaro che sì: la distinzione tra veicoli 125, esclusi dalle autostrade, e 150 cc come soglia per entrarvi è un retaggio ormai superato, non solo per tecnologia dei veicoli, per il buonsenso ma anche per armonizzare le norme del nostro Paese con quelle europee. Certo, aumentare la platea dei veicoli che circolano sulle autostrade dovrebbe comportare un ripensamento delle tariffe, al momento ancora penalizzanti per le "due ruote": non è compito del Codice intervenire su questo tema, ma ora sarà più semplice porre la questione sui tavoli di discussione con le concessionarie autostradali e le autorità politiche».
Oltre alle nuove norme, qual è la questione che credi sia più urgente da affrontare, relativa all’uso quotidiano della moto e dello scooter?
«Non ci sono dubbi: bisogna aumentare la sicurezza delle strade. Mi riferisco allo stato spesso precario in cui versano statali, provinciali e comunali, alla presenza costante di buche ed irregolarità d’asfalto che costituiscono un pericolo concreto; ma molto c’è da fare per rimediare ad anni di mancata manutenzione ed adeguamento, per quel che riguarda la segnaletica, orizzontale e verticale, la pulizia dal fogliame che invade la sede stradale, l’eliminazione di ostacoli fissi, come i cartelloni pubblicitari non a norma. Poi, su tutto, c’è la messa in sicurezza dei guard rail, con l’inserimento degli elementi di protezione per i motociclisti che possono davvero salvare la vita a chi cade mentre guida la moto. Come Federazione, oltre che nell’ambito sportivo, vogliamo essere sempre più vicini a chi usa le "due ruote" ogni giorno».