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Viviamo e lasciamo scorrere questi giorni dell'epidemia in un misto di clima surreale, attesa, speranza, ansie, ricerca della razionalità.
Quale sia l'approccio più corretto per gestire l'emergenza Coronavirus nessuno lo sa con esattezza, quel che invece è certo è che un qualche impatto sul sistema economico ci sarà.
A tutti i livelli. Compresi quelli dell'ultimo anello che sta prima del consumatore, la vendita. Abbiamo, pertanto, voluto provare a leggere lo stato del settore, da Nord a Sud, lasciando parlare i diretti interessati: i concessionari.
"Il problema grosso è stata la comunicazione - ci racconta Fabio Argento – visto che siamo passati in un niente dal 'tutto ok state tranquilli al chiudiamo tutto negozi e paesi'. Pertanto anche noi abbiamo deciso di tutelarci, per il bene di clienti e dipendenti, stabilendo delle regole molto rigide, quali l'obbligo di sospendere le spedizioni da e per la "zona rossa" o chiedendo ai clienti di chiamare in negozio prima di passare.
Dopo i primi giorni di panico abbiamo percepito che la situazione era sotto controllo e quindi ora ci stiamo riprendendo e possiamo dire di essere tornati alla normalità.
Attualmente non vediamo un rallentamento, sul futuro dipende tutto dalle persone. Personalmente ci fa più paura la situazione attuale del Paese con un'instabilità economica che sta colpendo tutti i concessionari rispetto alla parentesi (che si spera sia davvero tale) Coronavirus".
“Non abbiamo riscontrato problemi o disdette - spiega Francesco Messina - per tutto ciò che è in corso. Ma abbiamo notato una minore affluenza in concessionaria e anche di contatti. Questo presumibilmente è dovuto al fatto che si è spostato l'interesse delle persone verso l'argomento Coronavirus, che le sta distraendo da altro.
Per ora ci siamo limitati a spostare qualche evento proprio per concentrare gli sforzi in periodi in cui le persone saranno più recettive. A livello di lavoro ed organico siamo a pieno regime, nulla è cambiato".
Argomenta il titolare Piero Osellini: “Essendo a cavallo della zona rossa (dove abbiamo 7 moto da consegnare) siamo un po' fermi.
Abbiamo notato, in questi giorni, una netta diminuzione dell'affluenza in negozio. E, se entro un mese la situazione non dovesse migliorare potremmo subire un calo delle vendite quantificabile in un 20-30%".
Riccardo Buffa: “Purtroppo stiamo notando, come tutte le attività commerciali, un leggero calo di accessi in concessionaria, anche se il lavoro prosegue regolarmente e stiamo consegnado numerose moto in questi giorni.
Il problema è che i media hanno erroneamente identificato con il termine "lodigiano" l'area a rischio, ma in realtà non è così. E non lo dico io ma le autorità: ad oggi non ci sono limitazioni di circolazione o di chiusura attività commerciali disposte dal Comune, e colgo quindi l'occasione per rassicurare tutti che a Lodi la situazione è a posto.
Scuole e bar rimangono chiusi ma come anche a Milano, del resto. E' ovvio che avremo un calo di vendite ma ricordo che la moto è un mezzo che rende autonomi ed evita di utilizzare mezzi di trasporto affollati.
Un'ultima preoccupazione va indirizzata allo Stato, poiché ancora non sappiamo se potrà aiutarci economicamente qualora le conseguenze economiche di questa situazione di emergenza si rivelassero molto importanti".
“Personalmente - spiega Mirko Bosetti - ho cercato fin da subito di condividere con tutto il nostro staff quale fosse la decisione più giusta da prendere.
Mi sono quindi confrontato prima con la responsabile del personale e poi con tutti i dipendenti. Dopodiché, Regolamento nazionale alla mano, abbiamo deciso di continuare senza problemi le nostre attività in quanto non ci sono attualmente pericoli per clienti e dipendenti.
Si vede sicuramente che c'è meno gente in giro e questo è dovuto proprio al fatto che scuole ed alcune aziende sono chiuse o hanno deciso di lasciare a casa i propri dipendenti. Non riscontro quindi problemi per le nostre vendite. A patto, però, che la questione si risolva in fretta”.
“Ad oggi - ci dice Enzo Carucci - non abbiamo assolutamente notato nessun tipo di problema sia con i clienti che con dipendenti e nemmeno con fornitori.
Ovviamente in settimana c'è meno affluenza di pubblico rispetto il sabato ma vendiamo regolarmente le nostre moto, ricambi, abbigliamento ed accessori. Anzi il tutto sta andando anche parecchio bene".
“Negli ultimi giorni - illustra Nicola Del Gaudio - nonostante il Coronavirus sia l’argomento principale sui media e tra i discorsi delle persone, non abbiamo notato variazioni negative sulla nostra attività. Roma è per fortuna interessata solo parzialmente da questa emergenza e quindi non ci sono ancora manifestazioni di timore.
Da operatore commerciale sono però lo stesso preoccupato perché questa emergenza colpisce la nazione che traina l’economia di tutto il mondo, la Cina, e l’Italia, suo principale partner europeo.
Aggiungo che ho ho apprezzato la scelta di rimandare i Motodays, sperando che ad aprile il Coronavirus sia solo un ricordo”.
“L’unica dinamica anomala degli ultimi giorni - ci racconta Enrico Fiorenzi - non riguarda l’andamento delle vendite, tenendo anche conto che per la nostra concessionaria il mese di febbraio non è certo il più importante dell’anno, quanto l’attività in officina: le richieste di assistenza e tagliandi sono diminuite all’improvviso, quasi che la gente utilizzi meno le due ruote. Ma è presto per giungere a conclusioni definitive: magari è solo una coincidenza, che non ha relazioni con la crisi sanitaria in atto in altre regioni italiane”.
Mirko Lecca: “La nostra attività, al momento, non risente in alcun modo della crisi Coronavirus: forse arrivano meno telefonate per chiedere informazioni, ma in negozio la gente non manca.
Quest’anno non saremmo stati presenti ai Motodays per scelta del marketing di Casa madre: pur rispettando la decisione di rinviare l’evento, mi sembra sia stata un tantino precipitosa, anche perché a Roma non c’è alcuna emergenza legata alla diffusione del virus”.
“Per una realtà plurimarca come la nostra - spiega Gianni Pica - inserita in un contesto di quartiere popolare, gli ultimi giorni sono stati critici: non c’è gente in giro, la richiesta di accessori, abbigliamento e ricambi è pari a zero e gli unici contratti di vendita di veicoli relativi risalgono a trattative iniziate almeno due settimane fa. Giusta poi la scelta di far slittare i Motodays, anche se il rinvio di poco più di un mese potrebbe non bastare: siamo sicuri che ad aprile sarà stato tutto risolto?”.
Erminio Tortora: “Il Coronavirus, con i suoi effetti negativi, non ci ha raggiunto: anzi, e lo dico sottovoce per rispetto ai colleghi di altre zone d’Italia che vivono momenti difficili, qui da noi si lavora in modo intenso. Magari siamo anche favoriti da un inverno mite e giornate che sembrano già di primavera, ma registriamo una grande domanda di moto, sia nuove che usate. Ci sono tutte le premesse per una buona stagione commerciale, sperando che turbolenze come quella sanitaria che colpisce alcune regioni italiane, non si allarghino a tutto il Paese”.
"Onestamente - spiega Mimmo Trimboli - non vedo gente in preda alla paura: qui al Sud è una consuetudine salutarsi con il bacio sulla guancia e continuiamo con le nostre abitudini, ma non trovo alcuna differenza nemmeno sul piano delle vendite. I clienti vengono in concessionaria con la stessa frequenza di sempre, al limite qualcuno mi racconta di scene di panico come l'assalto ai supermercati, ma per quello che ci riguarda la vita continua come prima".
"Il nostro febbraio è andato benissimo - esclama Antonio Passarelli - e abbiamo già superato il fatturato di febbraio 2019”. “Tuttavia – prosegue - nell'ultima settimana abbiamo registrato un certo calo delle visite. Honda non ci ha comunicato nulla, ma temiamo che se la situazione non dovesse rientrare potremmo incontrare qualche difficoltà.
In tutta onestà mi sembra che la preoccupazione però sia eccessiva, sono ottimista: mi auguro che faccia caldo e che la gente ricominci a vivere normalmente. Basti pensare che qui a Catanzaro non c'è alcun caso di Coronavirus ma ciononostante, la corsa ai supermercati c'è stata lo stesso”.
Patrizia Tanasi: "La nostra clientela è molto affettuosa e ci riempie sempre di baci e abbracci: ci siamo dotati di gel disinfettanti qui in concessionaria e abbiamo fatto un poderoso ordine di disinfettanti per tavoli e sedie, per il resto non è cambiato nulla. Anzi, questo mese per noi è andato benissimo e sta continuando ad andare bene, il problema nella clientela non si sente assolutamente. Magari qualche cliente fa qualche battuta riferendosi al Coronavirus come motivazione per acquistare la moto perché 'del domani non c'è certezza', ma rimane tale. La gente continua a entrare in concessionaria, sia a Catania che a Palermo, con la solita tranquillità anche solo per comprare un accessorio o scambiare quattro chiacchiere, senza alcun timore".
"Forse c'è una leggera fase di stallo causata dall'incertezza - spiega Nunzio Tumino - questo febbraio il clima è stato molto favorevole e mi aspettavo ancora più contatti e persone in concessionaria di quelli che sono arrivati ma credo che il clima generale sia tutto leggermente sottotono: pochi giorni fa sono stato a Palermo e mi è sembrato di vederla meno affollata del solito.
Io sono comunque ottimista e la nostra concessionaria prosegue le attività regolarmente: tra qualche giorno faremo svolgere una gara di enduro a Gela, e anche le prove libere che abbiamo organizzato per il 6,7 e 8 marzo all'Autodromo della Valle dei Templi di Racalmuto si svolgeranno come previsto: insomma, tutto regolare".