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Se si potesse scherzare su una pandemia si potrebbe dire che una volta a Monza si cercava di fare il tempone e che adesso, invece, ci si va per fare il tampone.
Già, perché il Tempio della Velocità italiana, uno dei luoghi simbolo del motorsport nel Bel Paese, l’autodromo di Monza, si è messo a disposizione in questi giorni come check point per i presunti malati di Covid19. Le ambulanze attraversano un tratto della pista e sfilano nel paddock, esattamente come le monoposto prima di un pit-stop, ma ad attendere i mezzi di soccorso non ci sono i meccanici per rifornimento carburante e cambio gomme.
C’è, piuttosto, personale sanitario che accoglie i pazienti e provvede al così detto tampone rapido, per accertare eventuali casi di positività al temuto virus. L’autodromo, in sostanza, si è messo a disposizione per alleggerire il lavoro negli ospedali, potendo contare su spazi e struttura che si prestano agevolmente a questo tipo di attività.
Ed è giusto che sia così in questo momento in cui serve l’aiuto di tutti. Anche se sono in molti a chiedersi cosa succederà tra tre settimane, quando l’asfalto del tempio della velocità dovrebbe accogliere i piloti e i meccanici del mondiale di Rally, in vista dell’ultima tappa del WRC 2020. Appuntamento a cui, tra l'altro, dovrebbe partecipare anche Valentino Rossi al volante di una Ford o di una Hyundai secondo alcune indiscrezioni circolate nelle ultime settimane.