Cubus: la Suzuki GN 250 di Free Spirit Motorcycles

Cubus: la Suzuki GN 250 di Free Spirit Motorcycles
4 anni di gestazione per questa notevole realizzazione della factory slovacca guidata da Slavo Danko,
7 marzo 2022

Mai come in questi casi "less is more": un tributo al minimalismo, alla purezza delle forme e all'essenzialità. Slavo Danko è il titolare, ma forse sarebbe meglio parlare di one-man-band, della factory slovacca Free Spirit Motorcycles, già autrice di Primus, una motocicletta che ha suscitato qualche anno fa interesse per la sua pulizia delle linee che riprendevano solo in parte quella della Yamaha SR 250 di partenza. Danko, però, aveva in mente qualcos'altro sempre partendo da una piccola roadster e il risultato lo vediamo oggi, dopo quasi quattro anni di gestazione, nella Cubus.

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Cubus parte da una Suzuki GN 250 per esprimere il più assoluto minimalismo e incarnare geometricamente l'essenza della motocicletta e la sericità del design. Il suo stile, e il suo nome, sono un tributo al cubismo ma quanto questa special possa essere considerata una forma d'arte e quanto possa essere evetualmente aderente al concetto di cubismo sono valutazioni che lasciamo fare ai critici ed esperti d'arte.

Qui ci preme invece sottolineare l'originalità della realizzazione e il fatto che anche partendo da una piccola cruiser si sia arrivati ad un risultato che, a parere di chi scrive, è molto interessante e per nulla scontato senza essere pacchiano, eccentrico o ridondante.

 

Dell'originaria GN 250 non è rimasto moltissimo, se non il motore che è stato aggiornato con un carburatore Mikuni e uno scarico dedicato in linea con il design della Cubus, oltre alla forcella e i mozzi ruota. Totalmente nuove sono le minimali sovrastrutture che inglobano il serbatoio e danno appoggio alla sottilissima sella, ma sono tantissimi i dettagli costruiti in proprio da Free Spirit Motorcycles e resi necessari per via dell'unicità del concetto e della volontà del creatore di questa special di non battere via già conosciute. Il forcellone è quello di una Husqvarna SM 125 che ha portato con sè l'abbandono del doppio ammortizzatore per adattare il telaio al mono, indubbiamente molto più efficace nella ricerca del risultato della massima pulizia delle linee.

Il gruppo sella-serbatoio in alluminio non è realizzato in un sol pezzo, anche se crea l'illusione che lo sia: il serbatoio è formato da due pezzi che si saldano insieme alla struttra della sella, una realizzazione raffinata che è passata attraverso un disegno 3D, lavorazioni al CNC e manuali, fino ad avere le forme e la pulizia desiderate. 

una fase della realizzazione di Cubus
una fase della realizzazione di Cubus

Tra i pezzi realizzati in proprio spiccano il gruppo ottico anteriore (con una parabola proveniente da un faro omologato CE), il comando del gas, i collari e le leve, la piastra superiore che ospita la strumentazione Motogadget, mentre il parafango anteriore è frutto di ore e ore di lavoro alla ruota inglese.

Difficile paragonare qualche altra special a Cubus: in un mondo dove spesso si cerca di arricchire le moto con dettagli pregiatissimi, cercare un design evocativo, ingigantire gli eccessi, Cubus è una moto che certamente spicca per originalità e minimalismo.

Fonte e foto (Jakub Klimo): Facebook, Instagram, Bike Exif