Da Milano alla North West 200. Tappa 2: Reims-Londra

Il nostro viaggio ha inizio. Siamo partiti da Milano alla volta dell'Irlanda per assistere alla North West 200, una delle ultime gare stradali dove è possibile respirare il motociclismo di un tempo
15 maggio 2012

Il racconto del viaggio verso l'Irlanda del Nord in sella a due Honda molto diverse - Crosstourer 1200 e CBR1000RR - per andare a godersi la celebre North West 200, il TT locale che dura dal 13 al 19 maggio. Una kermesse da urlo con protagonisti i grandi campioni della specialità, raccontata e documentata, ovviamente a puntate, da due nostri inviati un po' pazzerelli....

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Verso Calais


Di nuovo in moto. Per i 300 chilometri che ci separano da Calais è tutt’un susseguirsi di campi coltivati, distese di grano e soia. Il vento muove le spighe e anima con lentezza le pale dei molti generatori eolici. Mi scopro a pensare: ”alla fine comunque sono belle da vedere”. Sarà per il nobile compito che in silenzio portano avanti o per la novità che purtroppo rappresentano ancora per noi italiani, ma su di noi esercitano un fascino ipnotico. Qui non danno fastidio a nessuno... case non se ne vedono!

Arrivati al porto di Calais ci dirigiamo verso la biglietteria. Incredibile ma vero, in 20 minuti siamo già sulla nave! Il prezzo è altino (63 euro) ma il servizio è davvero buono.
Leghiamo le nostre moto e saliamo sul ponte per gustare un thè con il latte. Ci pare la bevanda giusta per entrare in atmosfera British!


London calling


Siamo impazienti e appena sbarcati ci dirigiamo verso Londra sulla M20. Ma occhio! La guida è a sinistra e un bel cartello appena scesi dal traghetto ce lo ricorda.
Con la giusta prudenza di chi affronta una nuova abitudine da prendere in fretta, ci mettiamo in marcia sotto un bel sole ( magari non proprio caldo…). La campagna inglese è splendida e la moto è il mezzo ideale per viverla. Senza fretta ti immerge in un verde di mille colori. Solo la moto ti consente di entrare nel paesaggio e di non limitarti a guardarlo, magari da dietro ad un finestrino.

Ci riprendiamo dall’incanto con la spia della benzina accesa. In cerca di un distributore facciamo caso al fatto che molte stazioni di servizio sono seminascoste. Non si trovano lungo le autostrade come in Italia ma fuori e soprattutto sono segnalate male.

L'ace Cafe


La città si avvicina all’orizzonte. Svincoli, tangenziali, incroci e semafori ci portano fino all’Ace Cafe, la
Ace Cafe, Londra
Ace Cafe, Londra

Mecca londinese dei motociclisti. Siamo subito a nostro agio e davanti a un caffè bollente organizziamo la serata “bikers”. In programma infatti, proprio qui all’Ace Cafe, c’è un grande raduno.

Alle 18 iniziano ad arrivare già le prime moto. I ragazzi dell’Ace iniziano a far parcheggiare le moto in modo ordinato e preciso, e tutti i motociclisti seguono le direttive dei Marshall che rappresentano l’autorità del parcheggio nelle proprietà privata. Nessuno parcheggia dove vuole.


Intanto sulla strada i ragazzini con gli scooter vanno avanti e indietro su una ruota, impennando con angoli quasi a 90 gradi, da non crederci! Puntuale, ecco arrivare la polizia. Si ferma parla con i ragazzini e poi va via senza nemmeno estrarre il blocchetto delle contravvenzioni. In un misto di stupore e tardiva invidia adolescenziale mi sale il dubbio che qui la Polizia chiuda un occhio, e se si accorge che non c’è nessun pericolo, lasci sfogare i ragazzini.


Che la festa abbia inizio


Sono le 20, il parcheggio è strapieno. Le moto trovano posto anche su un ponte adiacente al cafe, i bikers intanto fanno qualche impennata e sgommata, ma nulla di così esagerato, qui il rispetto è di casa!
Ci affacciamo sul tetto del cafe, ci saranno più di 1500 moto. Marche e modelli di qualunque tipo: dalle giapponesi alle italiane alle inglesi alle americane. Non sono molto modificate esteticamente, qui cercano più la velocità, l’essenzialità della moto. Dentro al locale una coda ordinatissima attende paziente da mangiare o da bere. All’inizio del bancone c’è la cassa e quando uno paga passa avanti a prendere

quello che ha ordinato.


Usciamo e subito mi salta all’occhio una bellissima ragazza alta snella in tuta intera di pelle bianca con saponette, casco e guanti. Senza stivali, semplicemente con le scarpe da ginnastica bianche. E’ appoggiata ad una moto, ovviamente… bianca. Subito penso che sia un caso isolato, ma girando ne trovo a decine, tutte vestite da capo a piedi da veri smanettoni: poco truccate, anzi per nulla. Incredibile siamo a quella che a tutti gli effetti è una festa e, mentre mi aggiro a fotografare moto e personaggi pittoreschi, penso se fossimo a Milano a una bikers fest come verrebbero vestite le ragazze. Qui nessuno bada a come ti vesti!

Sono le 23, il locale chiude. Le sbarre del parcheggio si abbassano e anche noi ci prepariamo ad andare a riposare.
 

Giamba Panigada
Video: Fabrizio Partel

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