De Lorenzis: "Non solo i 125 nel Nuovo Codice della Strada"

De Lorenzis: "Non solo i 125 nel Nuovo Codice della Strada"
Il segretario della Commissione Trasporti che sta redigendo il Nuovo Codice della Strada conferma in una nostra intervista, le importanti novità relative ai 125 cc in autostrada e anticipa altre innovazioni che saranno inserite nel testo della Legge Delega da presentare al Governo
23 luglio 2014

Punti chiave

Si avvicina la fine di luglio: per molti significa l’inizio delle ferie estive, ma è anche la data di scadenza prevista per la presentazione al Governo del testo del Nuovo Codice della Strada da parte della Commissione incaricata della sua stesura. Ultimi giorni, quindi, per apportare modifiche e inserire nuove norme che, pur se saranno sottoposte al vaglio dei parlamentari, essendo presenti nel testo governativo godranno di uno status privilegiato.
E’ solo di ieri la notizia dell’approvazione dell’emendamento che, recependo una storica richiesta e colmando un’anomalia tutta italiana, consente l'accesso a moto e scooter da 125 cc, guidati da maggiorenni, su tangenziali ed autostrade.

Tra i membri più attivi della Commissione Trasporti è Diego De Lorenzis, giovane deputato salentino del Movimento 5 Stelle, che abbiamo intercettato proprio tra una riunione e l’altra.
 

Diego De Lorenzis
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Siamo ormai in vista dell’ultimo chilometro: come valuta questa esperienza e come giudica il lavoro della Commissione?

«La revisione completa del Codice della Strada era una necessità non più rinviabile: dopo mesi di discussioni, verifiche e confronti, l’obiettivo di arrivare ad uno strumento più agile, moderno e funzionale è ormai raggiunto. In commissione abbiamo lavorato in maniera collegiale: pur nel rispetto delle differenze, abbiamo avuto un atteggiamento responsabile, senza preclusioni. Da qualsiasi parte arrivasse un contributo, è stato discusso e valutato a prescindere da chi lo presentasse, valutandolo solo nella sostanza: è stato così anche per la scelta di eliminare la soglia dei 150 cc per l’accesso delle due ruote su tangenziali ed autostrade. Una proposta arrivata dal collega Garofalo del Nuovo Centro Destra, sulla quale abbiamo concordato senza pregiudizi».

Questa innovazione è stata accolta con soddisfazione da tutto il mondo delle due ruote, dagli utenti comuni alle istituzioni come l’Ancma: quando diventerà operativa?
«Ci sono da rispettare i tempi tecnici: l’emendamento verrà inserito nella Legge Delega che presenteremo al Governo e che sarà poi sottoposta al voto delle aule parlamentari. Tutto dipende dalla calendarizzazione dei lavori: il Governo potrebbe anche sfruttare una corsia preferenziale, ipotizzando ci sia una maggioranza trasversale favorevole all’approvazione del Nuovo Codice».

Su quali aspetti avete invece posto le vostre attenzioni come Movimento 5 Stelle?
«Grazie alle nostre proposte, i cittadini potranno controllare online dove e come vengono comminate le sanzioni, e come vengono reimpiegati i fondi derivanti dalle multe, mentre i comuni dovranno rendere conto in maniera più stringente sul come spendono quei fondi. Gli Enti locali, infatti, ogni anno dovrebbero inviare al Ministero dei Trasporti una relazione sugli incassi derivanti dalle multe da autovelox da utilizzare, in misura non inferiore al 50%, per la messa in sicurezza stradale. Uso il condizionale perché in realtà, la maggioranza dei comuni non invia tale relazione e rispetto all’utilizzo di quei ricavi non c'è alcun controllo. E’ facile pensare che in realtà, i comuni potrebbero spendere quelle risorse per coprire i buchi di bilancio o per altre voci. Abbiamo chiesto che questi dati diventino pubblici e facilmente consultabili: ogni cittadino potrà verificare sul sito ministeriale se davvero la sua amministrazione distoglie fondi necessari alla sicurezza. Inoltre, tutte le informazioni relative alle infrazioni al Codice, raccolte dagli organi accertatori che svolgono funzioni di polizia stradale, non dovrebbero essere comunicate solo attraverso una relazione annuale al Ministero dell'Interno. Ben più utile, invece, sarebbe utile, rendere tali informazioni disponibili e consultabili da tutti sui siti del ministero dell'Interno e degli enti locali. La realizzazione di un'analisi quantitativa e qualitativa delle infrazioni rilevate, aggregate su base geografica, metterebbe a disposizione un'enorme quantità di informazioni che, a loro volta, potrebbero tradursi in nuove applicazioni e servizi».

Possiamo attenderci qualche altra bella notizia?
«Nel quadro della semplificazione e del risparmio, stiamo discutendo dell’ipotesi di rendere possibile la visita medica per il rinnovo della patente presso il medico di base e non più da quello legale in una struttura convenzionata. Sembra un dettaglio, ma credo rappresenti un concreto passo in avanti nella direzione della massima efficienza che ci siamo prefissi».