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Il Parlamento ha deciso di approvare il decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Il testo è stato al centro di molte polemiche tanto che a febbraio è stato indetto uno sciopero nazionale da parte dei benzinai.
Il decreto entrerà allora in vigore solo dopo l'effettiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e stabilisce degli obblighi atti a frenare la speculazione sul prezzo del dei carburanti.
Dopo le varie proteste il governo ha "ammorbidito" le sanzioni previste per i trasgressori ma non ha fatto passi indietro per quanto riguarda l'obbligo di esporre un cartello con il prezzo medio regionale - nazionale in autostrada - accanto a quello effettivamente praticato.
Chi non mostra il prezzo medio rischia una multa da 200 a 2 mila euro in base al fatturato e la chiusura dell’impianto da 1 a 30 giorni in caso di omissione ripetuta per più di quattro volte. Il decreto va poi a rafforzare i poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi e va a ripristinare la famosa accisa mobile, ovvero il meccanismo con cui le imposte sui carburanti vanno a ridursi in maniera proporzionale all’aumento dei prezzi.