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La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge carburanti con 174 voti a favore, 107 contrari e tre astenuti. Il voto finale sul provvedimento (che passerà successivamente all’esame del Senato) arriverà nel pomeriggio di oggi, martedì 21 febbraio. Il testo è stato parzialmente corretto dopo le accese proteste dei benzinai. Ma cosa cambia?
Nonostante l'idea fosse stata bocciata dall'Antitrust i distributori saranno obbligati ad esporre "con adeguata evidenza" i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. Il prezzo medio calcolato e pubblicato dal Mimt, sarà applicato “su base regionale e delle province autonome” per gli esercenti sulla rete non autostradale, mentre “su base nazionale” per quelli che operano sulle autostrade.
La novità che era già stata introdotta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L'applicazione monitora il prezzo medio del carburante e le tariffe praticate, sarà sviluppata e resa disponibile gratuitamente dal Mimt di concerto con il Mef.
Sanzioni ridotte per chi viola l'obbligo di comunicazione del prezzo medio dei carburanti tramite questi famosi cartelli.Le sanzioni parono da un minimo di 200 ad un massimo di due mila euro, in base al fatturato dell'esercente. Meno dei cinquecento o dei sei mila euro previsti inizialmente, ma più di quanto promesso (da 200 a 800 euro) al tavolo tra i benzinai e il governo.
Vengono inoltre affievoliti i termini per incorrere nella sospensione dell'attività. Accade se la violazione viene reiterata per almeno 4 volte in un arco di 60 giorni, anche non consecutive, e viene disposta da 1 a 30 giorni (prima era da 7 a 90).
Siete d'accordo con le misure prese dal Governo?