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Il giudice Atzori ha decretato il fallimento di Moto Morini, dopo il mancato accordo ieri tra Nuova Garelli, che fa capo a Paolo Berlusconi, e sindacati Fiom-Cgil di Bologna.
La Nuova Garelli aveva offerto 2,8 milioni per acquisto asset materiali, immateriali, marchi, merci e semilavorati, escluso fabbricati, per i quali si ipotizzava un affitto e l’assorbimento subito di 20 dei 57 dipendenti, più oltre 20 aggiuntivi legati al piano industriale 2011-13, ma senza mettere per iscritto il piano, gli aveva contestato la Fiom-Cgil di Bologna.
«In modo irremovibile ieri hanno rigettato la nostra proposta a costo zero per garantire tutta l’occupazione», ricordano dal sindacato.
Le possibili alternative per Moto Morini si riducono ora all’esercizio provvisorio continuando a cercare un compratore o all’asta e vendita fallimentare che servirebbe a pagare i debiti. Secondo i sindacati infatti creditori e fornitori devono avere circa 10 milioni di Euro.
«Ora - afferma l'assessore al Lavoro della provincia di Bologna Giuseppe De Biasi - bisogna ricercare, insieme a tutte le parti in causa, un percorso possibile sia sul piano degli ammortizzatori sociali che delle soluzioni per un reinserimento nel tessuto produttivo dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti».