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Abbiamo incontrato a Roma Diego Sgorbati, nuovo amministratore delegato di Tucano Urbano. Sgorbati ha ricoperto ruoli di spicco alla guida del marketing di importanti Case motociclistiche (Honda, Aprilia, BMW Motorrad e Ducati). Il manager piacentino è stato ora scelto dalla proprietà della nota Casa di abbigliamento milanese per mettersi al timone del brand, allo scopo di farlo crescere nei prossimi anni, rafforzando la sua presenza sia nel mondo della moda a 360° gradi, sia nel settore delle due ruote. Ed è da qui che partiamo con la nostra intervista, realizzata a Roma durante Motodays 2016.
Come mai troviamo alla guida di Tucano Urbano un amministratore delegato che ha un passato importante non tanto nella moda, quanto nell’industria motociclistica?
“La scelta della mia figura rappresenta la volontà dell’azienda di avvalorare ulteriormente lo spirito che ha contraddistinto la creazione stessa di Tucano Urbano. Lo slogan di Tucano Urbano è “In moto, sempre in moto”. Sicuramente, un motociclista può dare il suo apporto affinché il marchio torni a dare il suo contributo a chi si muove su due ruote, ai motociclisti per passione o scooteristi per necessità”.
Da giornalista di settore, ho come l’impressione che Tucano Urbano abbia un po’ abbandonato il nostro mondo in questi anni. Mi sbaglio?
“Credo che questa cosa sia figlia del fatto che Tucano Urbano negli ultimi anni ha cercato e trovato strade alternative al mondo della moto. Oggi l’azienda gestisce anche otto punti vendita di proprietà in importanti centri commerciali. Forse in questo percorso, intrapreso per allargarsi a un pubblico più ampio rispetto ai soli motociclisti, ci si è un po’ dimenticati da dove la nostra marca arrivava veramente. Per questo siamo qui ai Motodays, una fiera di motociclisti per motociclisti: vogliamo tornare a essere innanzitutto un brand nei loro pensieri”.
Da quanto mancavate da una fiera di moto?
“Dal 2011. Dalla testa dei motociclisti non siamo mai usciti. Sicuramente tornare in prima linea è una dichiarazione d’amore per chi usa le due ruote”.
Siete forti nel segmento scooter. Però vedo esposti tanti capi da moto. Quali sono i segmenti che vi interessano maggiormente?
“Sicuramente i nostri capisaldi sono lo scooter e il mondo dei viaggiatori. La collezione primavera estate offre in più una interpretazione alla Tucano Urbano del mondo cafe racer, che sta dando linfa vitale al mondo delle due ruote. Si sta tornando al particolare ricercato che si ripercuote nello stile del vestire. Non ci rivolgiamo al cuore delle café racer, ma a chi è sensibile alla moda e fa un utilizzo meno specializzato della moto. Tucano Urbano propone dei capi tecnici da moto e scooter, che abbiano un sapore café racer”.
In futuro la gamma Tucano Urbano si allargherà ad altre tipologie di consumatori?
“Se lo svelassimo ora su Moto.it, verremo travolti da una serie di richieste che non riusciremo mai a soddisfare (Diego Sgorbati ride e si riferisce all’incredibile successo ottenuto dal nostro video dedicato al nuovo Coolfresh , il nuovo coprisella confort dedicato a moto e scooter). Sicuramente ci piacerà continuare a essere vicini ai nuovi e vecchi viaggiatori”.
In passato Tucano Urbano è stata protagonista delle pazze iniziative TUPI – Tucano Urbano Prodotti Improbabili. Oggi riproponete qui a Roma il fantasioso tappeto che risolve il parcheggio dei motociclisti metropolitani. Perché questo ritorno alla nota campagna pubblicitaria?
“TUPI è stato un fenomeno che ha creato un clamore incredibile, perché è piaciuto il sogno di risolvere tutti i problemi che affliggono i motociclisti in città (parcheggio, furto, sicurezza). Ci è piaciuto tornare in una fiera ripartendo da dove eravamo rimasti. Siamo ripartiti dal tappeto TUPI, che ovviamente non esiste. Ma ci piace tanto sognare e far sognare”.
Passiamo a cose reali adesso. Quanti dipendenti avete?
“Ci sono 35 persone nella sede di Milano e altrettanti nei negozi di proprietà”.
Ora andiamo sul personale. Che motociclista – o scooterista - è Diego Sgorbati?
“Prima o poi uno scooter me lo dovrò comprare. Sono sempre stato un motociclista molto appassionato in tutti gli ambiti. Vengo dall’enduro, la mia provincia (Piacenza, nda) ha dato i natali a grandi piloti, Fellegara e Trolli su tutti. Ho iniziato col trial, sono passato all’enduro, ma mi piace guidare tutti i tipi di moto. Da quelle d’epoca fino alle moderne. Ci vivo dentro e ho trovato un lavoro congeniale con la mia passione. Ho usato sempre la moto per piacere, ma anche per necessità. Ho sempre pensato che la moto sia più piacevole anche in vacanza. Ora che mi ritrovo a lavorare a Milano, credo che finalmente anche uno scooter entrerà nel mio parco moto”.