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Non capita tutti i giorni di incrociare per strada una moto militare e nemmeno durante le aste. A fine agosto, però RM Sotheby’s batterà all’asta un bellissimo esemplare di Dnepr KMZ MV-750 del 1971, costruita secondo le specifiche militari complete, tra cui vernice antiriflesso verde oliva, posti a sedere per tre militari, una cassetta per documenti in acciaio, lente coprifaro, protezioni per le gambe e uno pneumatico di ricambio montato sul retro.
Nella sua configurazione attuale avrebbe potuto essere potenzialmente utilizzata per portare messaggi, in alternativa, per fare ricognizioni in aree sensibili. Questa è una versione a due ruote motrici con il motore da 750 cc, 100 cc in più rispetto ai modelli precedenti, pensato per garantire più potenza e coppia, utile soprattutto lungo i percorsi accidentati.
Il bello di quest’asta è che sarà battuta senza prezzo di riserva e quindi qualche fortunato, potrebbe portarsela a casa al di sotto del prezzo stimato che si aggira tra i 7.000 e 10.000 dollari americani, non male per un pezzettino, seppur piccolo di storia.
Visto che si parla di storia, è doveroso fare un accenno alla storia di questo modello, concepito prima del secondo conflitto mondiale. Le radici della Dnepr MV-750 affondano nel 1940 quando i sovietici e i tedeschi erano ancora alleati, cosicché BMW decise di concedere in licenza il progetto della R71.
Il progetto per la BMW R71 era stato ufficialmente concesso in licenza dai sovietici quando erano ancora alleati con i tedeschi nel 1940. I primi esemplari di M-72 uscirono dalla linea di produzione in U.R.S.S. nel 1941 e il modello divenne assai importante nell'esercito sovietico durante la Seconda Guerra Mondiale e per i decenni successivi grazie alla sua particolare duttilità nei diversi tipi di operazione, capace di trasportare una grande quantità di armamenti e carico e veloce da dispiegare sul campo di battaglia.
Questa moto fu prodotta negli anni subendo diverse modifiche, fino ad arrivare alla sopracitata MV-750 che rispetto al modello d’origine degli anni Quaranta adotta, al posto della sospensione con pistone posteriore, un più moderno forcellone e alcuni rinnovamenti di carattere meccanico al motore.