Dolomiti: in Trentino il limite di velocità è ora di 60 km/h

Dolomiti: in Trentino il limite di velocità è ora di 60 km/h
E' stata approvata dal consiglio provinciale di Trento la mozione che abbassa il limite di velocità a 60 km/h sulle strade dei Passi dolomitici. Con un "occhio di riguardo" per i motociclisti, ma a chi giova?
10 giugno 2014

Punti chiave

La decisione è stata presa dal consiglio provinciale di Trento lo scorso 28 maggio. Con ventinove voti a favore e due astenuti, i consiglieri della lega, è stata approvata la mozione presentata dal consigliere Giuseppe Detomas che proponeva di ridurre la velocità massima, nei tratti dei passi dolomitici della provincia, a 60 km/h. Qui potete leggere la proposta di mozione originale, arrivando al punto caldo della proposta vi riassumiamo che l'impegno della Giunta ha seguito tre principi. Il primo è appunto quello della riduzione della velocità a 60 orari (che democraticamente riguarda tutti i veicoli), il secondo - questo invece dedicato ai motociclisti – afferma che il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta a: “Individuare strategie efficaci di controllo per il rispetto del codice della strada in merito alle frequenti elaborazioni dei motori di tutti i motocicli, responsabili accanto all’eccessiva velocità, del superamento del limite dei decibel”. Il terzo punto impegna a “Coordinarsi con la confinante provincia autonoma di Bolzano e la regione Veneto per concertare e condividere le sopraindicate ipotesi di riorganizzazione e limitazione del traffico sui passi dolomitici, anche in relazione all’organizzazione di manifestazioni sportive”. E meno male che non sono stati aggiunti i motoraduni, ci vien da osservare. Il maggior problema per l'ambiente, inquinamento acustico compreso, deriverebbe quindi dalle moto che transitano su quei Passi durante l'anno. 

Certo è che la strategia della Giunta è curiosa, esistono già precise norme che regolamentano i veicoli per riguarda emissioni inquinanti e acustiche (e non soltanto le moto), così come ci sono gli strumenti per punire il mancato rispetto del Codice della Strada. Basta eseguire i controlli e far rispettare le regole, e non prendere a pretesto la sicurezza per scopi diversi, come fare cassa o sfruttare una facile propaganda ambientalista. Insomma non si capisce perché debba essere presa di mira la sola categoria dei motociclisti. Dovrebbe essere superfluo sottolineare come la sicurezza stradale e la difesa della natura non sono estranei alla stragrande maggioranza dei motociclisti, ma evidentemente non è così. Chi va in moto adora le strade montane, lo sappiamo bene, e quelle dei passi dolomitici sono sicuramente fra le più belle d'Europa da percorrere, proprio per l'ambiente che attraversano.

 

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Claudio Civettini, uno dei due consiglieri della Lega, ha sottolineato come «Per due motociclisti scorretti non si possono penalizzare tutti gli altri. Ci sono aree molto curate e tutelate, altre no. Basta vedere come sfrecciano le moto in val di Gresta, o cosa diventa la strada per il Baldo il sabato e la domenica. Non si tratta di fissare limiti di velocità, ma di un minimo di educazione civica»

Mauro Gilmozzi, assessore all'ambiente, nello schierarsi a favore della mozione ha osservato che il problema non riguarda solo i Passi dolomitici ma l’intero Trentino, perché «si corre un po’ in tutte le valli». Ha anche ricordato come le campagne per promuovere la prudenza hanno contribuito a ridurre gli incidenti. La questione, però, è anche per il consigliere nel rumore delle moto che spesso disturba chi vuole godersi le bellezze naturali del territorio. Gilmozzi ha pure fatto presente che i motociclisti sono una componente importante del turismo, ma forse non ha affrontato il problema nella sua interezza. Secondo l’assessore abbassare il limite a 60 km all’ora «Può essere un buon inizio. Occorrono però anche educazione e investimenti culturali forti».

Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera M5S Manuela Bottamedi «Questa mozione va nella direzione di un turismo sostenibile. Noi spingeremo per qualcosa ancora più coraggioso», ricordando infine come esista un progetto Ue per limitare il traffico sui passi dolomitici.
Nella provincia di Bolzano, si leggeva ancora nella proposta di Detomas, già nel 2006 era passata un'ordinanza di Florian Mussner, assessore ai Lavori Pubblici, Scuole e Cultura Ladina, per l’imposizione di limiti di velocità tra i 50 e i 60 all’ora sulle statali di Val Gardena e del Passo Sella, sulle strade statali dei Passi Gardena e di Val Badia. Sempre con ragioni legate alla protezione dell'ecosistema.