DRE, Ducati Riding Experience: la prima volta in pista non si scorda mai

Abbiamo passato una giornata in pista da veri neofiti con il DRE, il corso ufficiale Ducati. A fine giornata, i risultati sono stati sorprendenti!
28 luglio 2015

Adria (RO) – È una tiepida giornata primaverile quando viene recapitato in Redazione l'invito per partecipare ad un evento molto speciale. Si tratta del DRE Track Warm Up, il corso ufficiale Ducati dedicato a chi si affaccia per la prima volta in pista. A questo punto però si pone subito un problema: chi è il più adatto a partecipare?

I tester di Moto.it del resto sono tutti motociclisti di grande esperienza, alcuni anche con un passato o un presente a livello agonistico. Nessuno di loro sarebbe adatto ad un corso pensato per i novellini del cordolo. La soluzione più semplice quindi è sembrata quella di rivolgersi ai colleghi di Automoto.it, “quelli delle quattro ruote”.

Dalle auto alle moto

In un batter d'occhio mi sono ritrovato l'invito sulla scrivania. Del resto di solito provo le auto, ma è anche vero che nel portafoglio mi ritrovo la patente della moto. E chi meglio di un motociclista della domenica come il sottoscritto può affrontare un corso di avviamento alla pista come quello pensato da Ducati? Cerco di spiegare ai miei colleghi motociclisti che oltre a non essere mai stato in pista in moto, non sono nemmeno mai salito a bordo di una due ruote supersportiva ( Per la cronaca ho avuto per qualche anno una pacifica Suzuki V-Strom 650). Purtroppo però ottengo l'esatto effetto contrario. “Sei perfetto!” - mi rispondono - “Sei il tipo di motociclista ideale per raccontare un corso di questo tipo, pensato proprio per chi deve iniziare”.

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La mia prima supersportiva: Ducati Panigale 899

Paracadutato in pista ad Adria, in provincia di Rovigo, vengo a sapere che la mia compagna di avventure tra i cordoli non sarà la Monster 821 – come mi era stato fatto credere inizialmente – ma una decisamente più impegnativa Panigale 899. Mi aspetta il suo bicilindrico superquadro capace di esprimere 148 cv di potenza a 10.750 giri/min e 99 Nm (10.1 kgm) a 9.000 giri/min, per soli 169 kg di peso (a secco). La deformazione professionale mi rimanda subito al mondo delle quattro ruote. Un rapporto peso-potenza stratosferico di questo tipo (1,12 cv/Kg!) farebbe impallidire mezzo mondo delle supercar attuali.

Altro che “Panigalina”

E sono gli stessi istruttori Ducati a mettere in chiaro le cose: “Con prestazioni di questo tipo fino a qualche anno fa si correvano le gare del Motomondiale e della Superbike”. Come se non bastasse ci pensa Dario Marchetti, Responsabile del DRE, a rincarare la dose: “Una moto come la 899, con targa e frecce, va più veloce della 916 con cui Fogarty vinse il Mondiale nel '94!” Non c'è da spaventarsi però. Se da un lato le supersportive di oggi hanno raggiunto risultati incredibili dal punto di vista delle prestazioni, è altrettanto vero che sono diventate anche molto più semplici e soprattutto sicure da guidare.

Il merito è senza dubbio del progresso tecnologico incessante che ha investito tutte le aree del veicolo, dalle gomme, ai freni, passando per ciclistica, motore e telaio. Ma una grossa mano l'ha data l'avvento dell'elettronica, sempre più presente sulle moto di oggi. Un aspetto da interpretare però non come una limitazione del divertimento o della libertà di guida (come spesso avviene con le auto...). Anzi, l'ausilio dei sistemi elettronici, soprattutto su moto come la Panigale, permette non solo di andare molto più forte di un tempo, ma di viaggiare su strada e in pista con grande sicurezza.

Bosch: l'elettronica dei miracoli

Nel caso della Panigale 899 il merito è di Bosch, che ha messo la firma su alcuni dei dispositivi più avanzati di questa moto in tema di elettronica. Prima di tutto la belva di Borgo Panigale è dotata dell'ABS 9 di Bosch, pensato fin dall'inizio per le esigenze delle due ruote. Rispetto a quelli delle auto è molto più leggero e compatto (pesa solo 700 grammi!) e permette anche ai meno esperti – vedi il sottoscritto - di effettuare staccate energiche in tutta sicurezza, senza il rischio che si “chiuda” pericolosamente l'anteriore.

Per farci toccare con mano l'efficacia di questo sistema gli uomini Bosch ci hanno riservato persino una bella sorpresa in pista. A turno dobbiamo tirare una staccata su una porzione di asfalto sdrucciolevole, ricoperta di terra e sassi. Ed inizia proprio così il nostro battesimo su una superportiva: prima, seconda e poi una bella frenata sullo sterrato con 150 cv sotto la sella... Saliamo in moto – a dire il vero con più di una perplessità – ma una volta arrivati sulla terra tutto fila via liscio come l'olio. È incredibile, ma là dove fino a qualche tempo fa ci si sarebbe “stesi”, oggi, grazie all'ABS si può frenare, anche energicamente, in tutta tranquillità senza paura di cadere.

Modalità di guida: ce n'è per tutti (anche per me)

L'ABS però non agisce in totale autonomia ma si integra in un sistema di gestione molto più complesso, interfacciandosi l'MSC (Motorcycle Stability Control). Si tratta di un sistema di controllo della stabilità,che adatta istantaneamente i comandi di frenata e accelerazione in base alla superficie stradale e all'angolo d'inclinazione. Un sensore supplementare rileva l'angolo di inclinazione effettivo del motociclo, consentendo al sistema di regolare in modo istantaneo la frenata elettronica e gli interventi di accelerazione per adeguarli alle condizioni di guida. In questo modo, si ottiene la massima assistenza anche in curva.

Dove poi Bosch fa la differenza è nelle modalità di guida offerte dal Riding Mode. Sulla 899 si può cambiare l'indole della moto scegliendo Race, Sport e Wet. La prima è quella che lascia la Panigale libera di sfogarsi nella sua massima espressione, mentre la seconda rende i controlli elettronici più invasivi. La terza invece, da usare in condizioni di scarsa aderenza, limita la potenza a 100 CV, e allerta ai massimi livelli l'elettronica per evitare spiacevoli inconvenienti durante la guida.

In ogni caso si può variare anche l'intervento del DTC (Ducati Traction Control) regolabile su 8 livelli e sono disponibili l'EBC (Engine Brake Control) che consente la regolazione del freno motore su tre livelli di intervento per ogni Riding Mode e il DQS (Ducati Quick Shift) che consente l'inserimento delle marce senza l'utilizzo della frizione (solo in salita ma non in scalata sulla 899).

Il battesimo del cordolo con Manuel Poggiali

Dopo un briefing teorico su posizione di guida e gestione della moto in pista – oro colato per un un novizio come me – ci infiliamo tuta, casco, stivali e guanti. Siamo pronti per il battesimo del cordolo. Un momento reso ancora più emozionanti grazie alla presenza di un istruttore molto speciale. Sarà infatti niente di meno che Manuel Poggiali, bi-campione del mondo (nel 2001 in 125 e nel 2003 in 250), a insegnarci i primi rudimenti della pista. Non potevamo avere un maestro migliore. Manuel con la calma e la pazienza tipica del grande professionista ci insegna a stare correttamente in sella, a posizionare i piedi ben in punta sulle pedane e a stare accucciati nei rettilinei. Ma soprattutto ci forza ad allargare più che possiamo il ginocchio e ad “uscire” con tutto il corpo dalla moto.

“Matteo, in moto lo sterzo diventa il tuo corpo, il segreto sta tutto nel movimento di gambe”. Le cose da tenere a mente, tutte insieme, sono veramente tantissime e i primi giri diventano veramente difficili per chi, come noi, non è abituato a questo mondo incredibile che è il motociclismo sportivo. Pian pianino però iniziamo a prendere confidenza con il tracciato di Adria, non velocissimo e molto tortuoso, perfetto per chi deve imparare. E gradualmente affiora sempre di più, insieme all'adrenalina, anche un grande divertimento, oltre ad un coinvolgimento di guida tutto particolare. Passano i giri e iniziamo ad utilizzare il quick shift per salire con le marce. Ad ogni cambiata, effettuata con il gas spalancato, veniamo investiti da un scarica di libidine.

C'è sempre una prima volta 

Dopo qualche turno - ne faremo sei da venti minuti nell'arco dell'intera giornata – in curva ci sembra di essere proiettati completamente fuori dalla Panigale. In realtà – ci rivela poco dopo Manuel – è ancora troppo poco, dobbiamo sforzarci di spingerci fuori ancora di più. “È tipico delle prime volte” - ci dicono - “Ti sembra di essere praticamente sdraiato a terra ma poi ti rendi conto che manca ancora un bel pezzo”. L'aspetto più incredibile però è la confidenza che ci ha dato la Panigale durante tutto il corso della giornata.

Nonostante la totale inesperienza in pista e le temperature tropicali (38° C!) non siamo mai andati in crisi e non abbiamo mai avuto attimi di paura in sella. Anzi, per tutto il giorno, turno dopo turno, siamo andati sempre a migliorare, gradualmente, ma comunque nella direzione giusta. Un risultato incredibile se consideriamo i livelli prestazionali della 899, che alcuni anni fa avrebbero potuto tranquillamente creare più di qualche grattacapo anche a motociclisti esperti.

Il merito va senza dubbio agli istruttori del DRE, sempre pronti a metterti a tuo agio, alle ottime gomme Pirelli Diablo Rosso Corsa, ma soprattutto all'elettronica, che ci ha permesso di utilizzare la moto prima in Sport e poi, quando avevamo guadagnato più confidenza, in Race. In questo modo, grazie ai controlli, siamo riusciti a salire in sella e a fare progressi su una moto che è tutto meno che un veicolo pensato per neofiti. Portandoci a casa anche una bella soddisfazione. “Ancora qualche turno e avresti potuto mettere tranquillamente il ginocchio a terra”. Ci saluta così Manuel Poggiali alla fine del corso, facendoci il migliore regalo di giornata, che non avremmo mai pensato di portarci a casa. 

Ducati 899 Panigale ABS (2013 - 15)
Ducati

Ducati
Via C. Ducati, 3
40132 Bologna (BO) - Italia
051 6413111
https://www.ducati.com/it/it/home

  • Prezzo 16.240 €
  • Cilindrata 898 cc
  • Potenza 148 cv
  • Peso 169 kg
  • Sella 830 mm
  • Serbatoio 17 lt
Ducati

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Scheda tecnica Ducati 899 Panigale ABS (2013 - 15)

Cilindrata
898 cc
Cilindri
2 a V
Categoria
Super Sportive
Potenza
148 cv 109 kw 10.750 rpm
Peso
169 kg
Sella
830 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR 17
Pneumatico posteriore
180/60 ZR17
Inizio Fine produzione
2013 2015
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