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Vederne per strada è praticamente impossibile, sebbene sia stata una delle moto più popolari per Ducati: parliamo della 900SS, una delle supersportive più significative dell’epoca.
La 900SS era la discendente diretta della 750SS, la moto che ha permesso a Ducati di fare un significativo balzo in avanti sul mercato, portandola dall’essere un produttore di nicchia a costruttore in pista, grazie alla schiacciante vittoria nella 200 miglia di Imola con Paul Smart e Bruno Spaggiari. Questa competizione era stata studiata per moto basate su modelli di produzione da 750 cc e non per i prototipi da gara
Così, con una vittoria che occupava i due gradini più alti del podio, Ducati andò a occupare anche tante pagine di giornale, esponendo il marchio e il bicilindrico desmodromico sviluppato da Fabio Taglioni a un risalto mediatico mai avuto prima.
Il primo anno di produzione in serie per la 750SS fu il 1974 e la moto che usciva dalla linea di produzione era essenzialmente una moto da corsa alla quale erano state apportate alcune modifiche per renderla omologata su strada: parliamo infatti pesava solo 151 kg e aveva soluzioni tecniche all’avanguardia.
Ne furono prodotti solo 401 esemplari e, ad oggi, questo modello rimane tra quelli più ambiti dai collezionisti.
A partire dal 1975 è stato utilizzato un nuovo motore chiamato "carter quadri" a causa del design più squadrato del basamento del motore, maggiormente in linea con le tendenze stilistiche dell’epoca. Questo nuovo motore veniva proposto in due diverse cubature: una 900 cc (in realtà 864 cc) oppure 750 cc.
La Ducati 900SS era dotata di due carburatori Dell'Orto da 40 mm, mentre l'architettura del motore era la solita con i due cilindri a L inclinati a 90°, raffreddati ad aria e con due valvole desmodromiche per cilindro e cambio a cinque rapporti.
I cambiamenti all'interno del motore, rispetto al modello precedente furono di non poca rilevanza grazie al nuovo sistema di azionamento dell'albero a camme, pompa dell'olio maggiorata, filtro dell'olio a cartuccia e ultimo, ma non meno importante, l'accensione elettronica che ha migliorato.
La Ducati 900SS è rimasta in produzione dal 1975 al 1982 e, grazie al proprio successo, ha contribuito a mantenere in vita il marchio italiano durante gli anni in cui l’”invasione giapponese” era più forte che mai.
Durante gli anni di produzione la 900SS è stata costantemente aggiornata con la sostituzione dell’impianto elettrico, per migliorarne l’affidabilità e con il passaggio del cambio da destra a sinistra, così da renderla omologabile per l’utilizzo negli Stati Uniti.
Come scritto in precedenza, questo modello, anche se in misura minore rispetto alla 750SS, è molto ambito dai collezionisti e Bonhams il 19 ottobre ne metterà un esemplare all’asta. La moto in questione è un esemplare del 1982, modello che beneficia dei vari aggiornamenti apportati negli anni e che ha avuto solo tre proprietari da allora, il primo dei quali ne è rimasto in possesso fino al 2013.
Ducati
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