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Se ne è scritto più volte come una delle prossime novità Ducati, ora c'è la certezza. La nuova Diavel abbandona il motore bicilindrico Desmo 1260 e si presenta totalmente riprogettata a cominciare proprio dal motore V4.
Un esemplare della Diavel V4 è stato avvistato durante i test su strada mostrandosi in veste pressoché definitiva.
Le foto sono state pubblicate dal sito tedesco Motorradonline.de e non lasciano dubbi sulle caratteristiche della moto e sul fatto che sarà una delle novità 2023 che saranno svelate durante i previsti appuntamenti della World Ducati Premiere.
Il passaggio al motore V4 ha obbligato alla riprogettazione completa della Diavel, come del resto è capitato con la Multistrada di maggiore cilindrata passata dal due al quattro cilindri a V.
Ed è molto probabile che la Diavel V4 monti il “Granturismo”, ovvero il 1.158 cc con le tradizionali molle di richiamo per le otto valvole invece del sistema desmodromico. Sulla Multistrada fornisce la potenza di 170 cavalli a 10.500 giri contro i 162, al regime di 9.500 giri, del V2 di 1.262 cc che peraltro eroga 13,2 kgm di coppia massima a soli 7.500 giri rispetto ai 12,7 kgm a 8.750 giri della Multi V4.
Naturalmente il V2 di cubatura maggiore dà un vantaggio in termini di coppia, ma in fatto di prestazioni esuberanti il V4 di certo non difetta; e del resto nell'evoluzione delle piattaforme motoristiche di Ducati pare assodata la scelta del V2 sotto al litro di cilindrata e quella del V4 per le cubature superiori.
La ciclistica della Diavel V4 si base su un telaio in tubi di acciaio a struttura superiore, con il motore che ha funzione portante per il forcellone. Quest'ultimo è sempre di tipo monobraccio e vede la sospensione centrale con il mono disposto piuttosto inclinato per ragioni di spazio e punti di attacco.
La forcella a steli rovesciati e accoppiata a un impianto Brembo con pinze radiali monoblocco, i cerchi sono da 17 pollici, con il posteriore a sbalzo e dal canale largo per montare il classico pneumatico cruiser da 240 mm di larghezza.
L'estetica, benché sommariamente camuffata, ha tutta l'aria di essere definitiva. A parte la zona posteriore che regge la sella, mentre targa e gruppo ottico di coda sono fissati al forcellone come in precedenza.
Le forme ricordano la famiglia Diavel ma le intere sovrastrutture sono state ridisegnate e hanno un aspetto più slanciato; alla base del nuovo faro si nota l'alloggiamento per il radar frontale, dispositivo di assistenza alla guida che viene già montato sulla Multistrada V4.
E' naturalmente probabile che venga realizzata anche la versione S con diverse sospensioni e altro ancora.
A questo punto non resta che attendere la presentazione ufficiale, e poi di vedere la moto esposta a EICMA.
foto motorradonline.de
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