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Herbert Diess, ingegnere 59enne, è il nuovo amministratore delegato del gruppo Volkswagen: lo ha deciso il Consiglio di Sorveglianza riunitosi giovedì.
Diess succede al 64enne Matthias Müller, già AD di Porsche, che prese in mano le redini del gruppo nel 2015 dopo lo scandalo del dieselgate affrontando il patteggiamento con la giustizia statunitense (4 miliardi di dollari il pagamento per chiudere il contenzioso del software truccato), e riportando in alto i risultati del Gruppo chiudendo il 2017 con 10,7 milioni di veicoli consegnati nel mondo, superando così Toyota e la cordata Renault-Nissan-Mitsubishi.
Questo traguardo non è però bastato a Müller, il cui mandato scadeva nel 2020, ad avere la fiducia da parte del Consiglio di Sorveglianza: fra i motivi pare ci siano differenze di vedute organizzative e strategiche con gli azionisti di riferimento, che fanno capo alle famiglie Piech e Porsche. Fra queste forse anche la ventilata vendita di Ducati rifiutata dal board, oltre che dai sindacati dei lavoratori che siedono e votano nel consiglio di sorveglianza.
Diess, numero uno del marchio Volkswagen e nel Gruppo da fine 2014, conosce molto bene non soltanto il mondo dell'automobile, per essere stato in BMW dal 1996 al 2014 (fra le altre cariche è stato direttore di stabilimento e membro del consiglio direttivo di BMW AG), ma anche quello motociclistico, per aver guidato la divisione Motorrad dal 2003 al 2007. Proprio alla fine del suo mandato, e prima di entrare nel consiglio direttivo, Diess firmò l'acquisizione di Husqvarna Motorcycles trattando con MV Agusta.
Da numero uno di Volkswagen, Diess ha spinto per la produzione in Germania delle batterie agli ioni di litio indispensabili all'elettromobilità, tanto da far parte del consiglio di amministrazione della tedesca Infineon dal febbraio del 2015. Inoltre ha trattato con i sindacati un importante programma di taglio occupazionale.
In una delle prime dichiarazioni dopo la sua nomina nel ruolo di AD del Gruppo VW, Diess ha riconosciuto il ruolo attivo di Müller nel tenere dritta la barra dopo il dieselgate, affermando che «Ora il mio compito principale sarà quello di proseguire quel percorso e di accelerarlo assieme al gruppo dirigente e ai collaboratori, per diventare un protagonista mondiale della mobilità sostenibile».
Il consiglio di sorveglianza ha annunciato una ristrutturazione del Gruppo tedesco, che vedrà tre divisioni: la prima “Volume”, con Volkswagen, Seat, Skoda e veicoli commerciali leggeri; la seconda “Premium” con Audi e la terza - definita Super Premium - che comprenderà Porsche, Lamborghini, Bentley e Bugatti. É una strategia atta ad ottimizzare i costi e le risorse in direzione del grande programma di elettrificazione che vede il 2025 come anno di svolta.
Parrebbe che si stia valutando se inserire o meno la controllata Ducati in quest'ultimo gruppo più prestigioso: Diess ha detto che «Rimane comunque da definire lo sviluppo che avrà Ducati, che potrebbe vedere un consolidamento e un'espansione in questa area di prestigio, così come nella mobilità elettrica. In ogni caso, sul futuro di Ducati non è stata ancora presa alcuna decisione».
Insomma, il marchio Ducati nei prossimi mesi sarà nuovamente valutato per decidere come connotarlo, e allo stesso modo saranno presi in esame anche altri asset del Gruppo VW.