Ducati Monster 821 Pantah: una café racer pensata per le prestazioni

Il design è notevole, ma a detta di chi l’ha creata è secondario
31 gennaio 2019

Ducati Monster 821 Pantah. Chi riconosce sotto quella risicatissima carenatura le forme della classica Monster? Direi che l’unico indizio potrebbe essere l’inconfondibile bicilindrico della Casa di Borgo Panigale, ma tutti gli altri dettagli non sono poi così riconoscibili. 

Questa Ducati Monster è stata preparata da Pepo Rossell dell'officina XTR, che adora letteralmente le Ducati  pur lavorando anche su altri marchi. 

Forse la peculiarità più interessante di questa special è che la carenatura, i fari e il telaietto posteriore siano stati sviluppati come kit che chiunque può acquistare per trasformare la propria Ducati Monster 821/1200 in una moto da pista vintage.

Il kit è stato sviluppato congiuntamente da XTR Pepo e dal designer Alberto Caimi: quest’ultimo ha firmato la nuova carrozzeria con l'ausilio di un software CAD, facendo riferimento allo stile delle dozzine di precedenti creazioni di Pepo.

La Ducati Monster 821 è stata introdotta nel 2014 per sostituire l'uscente Monster 796, ed è dotato di una versione del bicilindrico Testastretta capace di sviluppare 112 cv a 9.250 giri/min con un peso a secco di 180,5 kg.

Nessuna delle moto che è passata dall’officina di Pepo ne è uscita senza essere totalmente rielaborata, non solo dal punto di vista estetico ma, anche e soprattutto, dal punto di vista delle prestazioni: l'aspetto per lui è solo un effetto collaterale.

A questa Ducati sono stati installati dei nuovi filtri aria racing a flusso elevato, che sono stati abbinati a dei collettori Spark 2-in-1 e un silenziatore pure Spark. Inoltre è stata utilizzata una leggera batteria ai polimeri di litio della Transmission GP, e sono stati montati due semimanubri, leva freno e frizione realizzate in lega ricavate dal pieno e un radiatore racing in alluminio specifico di RC Radiators.

Come se non bastasse, Pepo ha montato un kit di conversione della frizione idraulica, un monoammortizzatore Öhlins, nuove molle per la forcella e un gran numero di parti in fibra di carbonio realizzate da Carbon4Us.

Al retrotreno troviamo un nuovo telaietto posteriore, imbullonato, così da non richiedere alcuna saldatura, e tutta la nuova carrozzeria è plug and play, progettata dunque per essere semplice da montare per chi voglia farsi il lavoro da solo nel corso di un fine settimana.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti