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Presentata a Intermot a Colonia, della nuova Ducati Scrambler si parla ancora e tanto, non solo in Italia. Giusto così, è una moto che segna la svolta per conquistare un’utenza nuova, meno specialistica e proprio per questo potenzialmente molto più vasta.
A Borgo Panigale non si guarda più soltanto alle prestazioni, al miglior rapporto peso/potenza e all’assistenza elettronica; con la Scrambler si percorre la strada della rivisitazione del proprio passato per replicare il successo della Mini o della Fiat 500, per fare due paragoni col mondo dell’auto estremamente positivi.
La Ducati Scrambler nel giro di pochi giorni è diventata inevitabilmente un’icona dello stile e della qualità del made in Italy. Per questo sui siti americani ha fatto notizia il fatto che la Scrambler sarebbe prodotta in Tailandia e da qui commercializzata in tutto il mondo, Europa compresa.
Abbiamo cercato di fare chiarezza e di scoprire come stanno realmente le cose, perché a noi in primis pareva piuttosto singolare che la Ducati Scrambler fosse costruita in Asia e poi importata in Italia.
Diciamolo allora senza equivoci: la Scrambler venduta in Italia e nel resto d’Europa sarà prodotta nella storica fabbrica di Borgo Panigale.
I modelli per l'Asia, l'Australia, il Giappone, il Nord America e il Messico, come già avviene per altre moto Ducati, saranno invece realizzati in Tailandia.
La Scrambler sarà infatti la prima moto Ducati per Nord America, Giappone e Australia costruita in Tailandia.