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La quarta puntata della Ducati World Premiere 2022 è dedicata alla famiglia Streetfighter. Dopo la Multistrada V2 - di cui trovate la prova di Francesco Paolillo sul nostro canale YouTube e a breve qui su Moto.it - le novità Scrambler e poi naturalmente la Multistrada Pikes Peak (con cui il nostro Perfetto ha già avuto un rapido contatto in pista) è il turno delle naked più sportive di casa Ducati, le... supersportive a cui a Borgo Panigale hanno applicato quella che amano definire la "Fight Formula".
C'è la nuova top di gamma Streetfighter V4SP, di cui vi avevamo già dato notizia la scorsa estate, che come la cugina Panigale è in serie numerata e rappresenta... quello che succede quando lasciate mano libera ai ragazzi dell'R&D e li mettete a giocare con una naked da 200 e passa cavalli.
Riconoscibile come la cugina Panigale dalla livrea dedicata denominata "Winter Test", creata dal Centro Stile Ducati prendendo ispirazione dalle Desmosedici e Pangigale impiegate nei test invernali dei Mondiali MotoGP e SBK, è contraddistinta dal progressivo stampato sul manubrio e dai colori della bandiera italiana sulle ali in carbonio.
Naturalmente presenti i cerchi a 5 razze sdoppiate in carbonio introdotti nella gamma Ducati con la Superleggera, più leggeri di 1,4 kg rispetto a quelli forgiati in alluminio montati di serie dallo Streetfighter V4 S e le esclusive pinze freno anteriori Brembo Stylema R. Invariate le sospensioni Öhlins Smart EC 2.0, così come il propulsore Desmosedici Stradale da 1.103 cc con 208 CV dotato però di frizione a secco STM-EVO SBK.
Completano il quadro pedane regolabili in alluminio ricavate dal pieno, il parafango anteriore in carbonio, la batteria agli ioni di litio e la cover frizione aperta in carbonio nonché il tappo per la rimozione del portatarga, questi ultimi ovviamente riservati all'uso in circuito.
Il prezzo (tenetevi forte...) parte da 32.990 euro, ma pare che la produzione prevista sia già praticamente tutta prenotata, come del resto avvenuto con la cugina Panigale V4SP...
E poi c'è lei, la Streetfighter V2. Il concetto resta quello della sorella maggiore: prendere la Panigale e trasformarla in hypernaked. Un po' più accessibile dal punto di vista economico e prestazionale, la "piccola" Street ne replica quasi interamente le linee, che lasciano però un po' più in vista la meccanica (c'è meno da silenziare...) e perdono, almeno nell'allestimento di serie, le alette aerodinamiche, che restano però disponibili come optional e che Ducati raccomanda se si vuole utilizzare la Streetfighter V2 in pista.
L’ergonomia è stata naturalmente ripensata con un manubrio in alluminio alto (più di quello della sorella V4), una sella più larga e con uno schiumato più spesso per essere più confortevole, e pedane riposizionate, il tutto pensato per un uso stradale e un maggior comfort nell'impiego quotidiano.
La base è il propulsore Superquadro da 955 centimetri cubici, che in questa configurazione eroga 153 cavalli a 10.750 giri, con un valore di coppia massima di 101,4 Nm a 9.000 giri, soluzione voluta per essere sfruttabile e godibile su strada e allo stesso tempo efficace in pista. Naturalmente, vista la diversa destinazione d'uso, la Streetfighter V2 è stata accorciata nel rapporto finale guadagnando due denti di corona (15/45 al posto del 15/43) per risultare più brillante in uscita di curva.
La ciclistica si basa sullo schema della sorella supersportiva, con telaio Front Frame monoscocca in alluminio che sfrutta il propulsore come elemento portante/stressato, e (bellissimo) forcellone monobraccio nello stesso materiale allungato di 16 mm rispetto a quello della Panigale V2. Il comparto sospensioni vede unità Sachs/Showa completamente regolabili con forcella BPF da 43 mm e monoammortizzatore posteriore.
I cerchi sono unità a 5 razze calzanti i nuovi Pirelli Diablo Rosso IV nelle misure di 120/70 ZR17 all'anteriore e 180/60 ZR17 al posteriore. L’impianto frenante è prelevato pari pari dalla Panigale V2, con pinze monoblocco Brembo M4.32 e dischi da 320 mm di diametro, anche se per le pastiglie è stata effettuata la scelta di una mescola meno aggressiva e quindi più adatta all'uso stradale.
L'elettronica rimane la stessa, raffinatissima, della Panigale, con addirittura l'aggiunta di alcuni sviluppi mutuati da altre piattaforme - la prima che viene in mente è quella del Testastretta 11° "piccolo" che spinge il Monster. Basata su quella in dotazione alla Panigale V2, si incentra su una piattaforma inerziale a sei assi e fornisce al pilota un pacchetto che comprende ABS Cornering EVO (con funzionalità slide by brake), Ducati Traction Control EVO 2, Ducati Wheelie Control EVO, Ducati Quick Shift up/down EVO 2 ed Engine Brake Control EVO.
Tre i Riding Mode, ribattezzati (Sport, Road, Wet) rispetto a quelli della Panigale V2, con ovviamente tarature dei controlli dedicate, il tutto configurabile grazie al cruscotto da 4,3" su cui stata implementata la nuova interfaccia inaugurata con la Multistrada V4 dello scorso anno. L’equipaggiamento elettronico può essere arricchito dagli accessori contenuti nel catalogo Ducati Performance: Ducati Data Analyser (DDA + GPS) e Ducati Multimedia System.
Lo Streetfighter V2 sarà disponibile nelle concessionarie della rete Ducati a partire dal mese di dicembre 2021 a partire da 16.990 euro nella colorazione Rosso Ducati con cerchi neri, e arricchibile attraverso una vasta gamma di accessori Ducati Performance, a partire dalle già citate ali biplano (identiche a quelle dello Streetfighter V4), continuando con lo scarico racing completo Akrapovič che porta la potenza della moto a 157 CV e riduce il peso di 7 kg fino al kit monoposto, lo scarico Akrapovič omologato e tanti altri.