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La lunga attesa è finita. Con un teasing partito la scorsa estate - il 13 giugno il primo annuncio - e un percorso di avvicinamento che ci ha portato alla Ducati World Premiere 2020, è arrivata la Ducati Streetfighter V4. Prima derivazione dalla superbike Panigale V4, la hypernaked Ducati si svela in anteprima a Rimini per poi debuttare al pubblico al Salone di Milano EICMA 2019.
Un percorso di avvicinamento segnato purtroppo dal tragico debutto al Pikes Peak, dove comunque nelle mani di Carlin Dunne la nuova hypernaked Ducati aveva dimostrato doti spettacolari. Prestazioni confermate poi dalla scheda tecnica, sia pure incompleta, divulgata dal primo trailer: 208 cavalli di potenza massima per solo 178 kg di peso, ma anche le appendici aerodinamiche che Ducati è stata la prima a sviluppare in gara.
Il design è stato giocato su... una recente icona cinematografica, ma è evidente il richiamo alla (bellissima) antesignana Streetfighter 1098, soprattutto nella vista laterale. Un design curatissimo, dal cupolino al codino, e spiccano naturalmente le ali biplano (capaci di ben 28 kg di deportanza) che adornano le "spalle" della Streetfighter V4, e hanno naturalmente funzione di stabilizzazione alle alte velocità, ma anche in accelerazione. Una soluzione che ha permesso a Ducati di raggiungere il giusto bilanciamento dinamico senza dover definire quote ciclistiche inadatte a una naked.
I numeri del Desmosedici Stradale da 1.103 cc sono da fantascienza: 208 cavalli a 12.500 giri e 12,5 kgm a 11.500. Ma anche la coppia è spaventosa, perché rispetto alla Panigale V4, anche per merito dell'accorciamento del rapporto finale, si ha un 14% di coppia alla ruota ai medi regimi. In terza, a 100 all'ora, la spinta sale del 31% rispetto alla mostruosa bicilindrica 1098.
Con il kit pista la Streetfighter raggiunge 220 cavalli, perdendo addirittura 6 kg grazie allo scarico Akrapovic (non omologato) in titanio.
L'ergonomia è stata definita pensando all'uso stradale, con una triangolazione più rilassata, e una sella più morbida e più bassa (-25 mm) rispetto alla Panigale V4. E' naturalmente presente il pacchetto Safe Performance già citato, con piattaforma inerziale a 6 assi, ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Slide Control (DSC), Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Power Launch (DPL), Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2, Engine Brake Control (EBC) EVO. Il cruscotto è un'unità full-TFT da 5" molto simile a quella impiegata sulla Panigale V4.
Il telaio è naturalmente il front frame come sulla Panigale V4; il comparto frenante conta su pinze Brembo Stylema, mentre gli pneumatici di primo equipaggiamento sono i Pirelli Diablo Rosso Corsa II con posteriore nella misura 200/60
Le versioni sono naturalmente due: standard ed S, con quest'ultima dotata di sospensioni NIX30/TTX 36 Öhlins Smart EC2.0 (che vanno a sostituire le unità Showa e Sachs della versione standard), e cerchi forgiati Marchesini. Il rapporto peso/potenza, rispetto alle concorrenti, distacca la prima inseguitrice del 25%.
Fra gli accessori vanno citati i cerchi in magnesio, ma la lista è naturalmente sconfinata. I prezzi partono da 19.990 euro per la versione standard, e 22.990 per la Streetfighter S. Arriveranno a marzo. Non vediamo l'ora di toccarle con mano.
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