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"È urgente riavviare la produzione il prima possibile al massimo della sicurezza", parola dell'ingegner Claudio Domenicali, AD di Ducati Motor Holding. A costo di pagare le spese di laboratorio per effettuare su tutto il personale il test sierologico in maniera da consentire loro il lavoro sintetizzando la massima efficienza e massima sicurezza.
In un'intervista al Corriere di Bologna, Domenicali ha spiegato come si tratti di una delle idee attualmente condivise all'interno di Ducati, ma che ovviamente è necessaria l'approvazione di un protocollo sanitario. Un'operazione che potrebbe avere costi non irrilevanti. "Non è questo il punto" è la replica. "Ci sono mercati bloccati e altri ancora o già dinamici, come Cina e Giappone, e non poterli servire è causa di un danno ben più grave".
Domenicali continua auspicando una ripartenza subito dopo Pasqua, allo scadere dell'attuale decreto restrittivo. "Abbiamo già predisposto un piano di ingressi a turnazioni differenziate tra mattina e pomeriggio, oltre alle necessarie regole e dotazioni di protezione". Il tutto mentre, naturalmente, tutto il personale la cui funzione lo consente sta continuando l'operatività in Smart Working.
Il problema è che il blocco sta colpendo un'azienda del mercato moto, che come è noto risulta soggetta ad una forte stagionalità. "È una catastrofe: a marzo abbiamo venduto il 10% di quello che venderemmo in un mese normale. E il picco delle vendite, per le moto, va proprio da aprile a giugno. Ogni settimana persa non si recupera più".
La via d'uscita, sotto forma di una ripartenza graduale, con tutti i crismi, è fattibile: "il modello emiliano - di grande collaborazione reciproca tra imprese, sindacati e istituzioni - è vincente. Non esistono le decisioni unilaterali degli imprenditori".
Fonte: ANSA